Legale genitori Renzi, entro martedì interrogatorio garanzia

19 febbraio 2019

“Le prossime mosse sono quelle dello studio degli atti del fascicolo. Dopodiché aspetteremo la fissazione dell’interrogatorio di garanzia che dovrebbe essere tra venerdì e massimo martedì”. Lo ha detto l’avvocato Federico Bagattini che assiste Tiziano Renzi e Laura Bovoli, parlando della misura degli arresti domiciliari per l’inchiesta Eventi 6. “Ci presenteremo davanti al giudice per confutare le accuse che sono state rivolte”, aggiungendo che “può darsi che non ci sarà necessità” di fare ricorso contro i domiciliari. “Non voglio discutere del merito del provvedimento sotto il profilo degli indizi di colpevolezza, anche se c’è tanto da dire e da confutare, ma non si può in una fattispecie di questo genere mettere due persone, che non sono oltretutto neanche dei ragazzini, agli arresti domiciliari. Non riesco a comprenderlo”, ha sottolineato. “La misura che in questi casi può essere più efficace poteva essere semmai quella interdittiva rispetto all’attività imprenditoriale”.

“Un eccessivo uso della misura cautelare”. E’ il giudizio del presidente delle Camere Penali di Roma, Cesare Placanica, in relazione alla decisione del gip del Tribunale di Firenze di disporre gli arresti domiciliari per il padre e la madre dell’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Lo stesso ex premier nelle ore successive all’emissione del provvedimento restrittivo aveva definito come “abnorme” la decisione del giudice che contesta a Tiziano Renzi e a Laura Bovoli i reati di emissione di fatture false e bancarotta. L’avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi e Laura Bovoli aveva gia’ ieri sera, subito dopo la notifica del provvedimento ai suoi assistiti sottolineato la stranezza della “misura cautelare applicata a due persone prossime ai 70 anni per fatti asseritamente commessi al piu’ tardi nel 2012” A 24 ore di distanza dall’iniziativa, il dibattito su quanto avvenuto coinvolge i vari attori delle vicende giudiziarie. In primis i penalisti.

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“In questa vicenda, come in altri moltissimi casi, si conferma un uso eccessivo della misura cautelare”, ribadisce Placanica. Per il numero uno del sindacato degli avvocati penalisti capitolini, la vicenda mediatica intorno alla famiglia Renzi riaccende il riflettori su un antico tema: l’utilizzo delle misure restrittive in fase di indagine. “Ancora una volta – prosegue Placanica – va sottolineato il fatto che la magistratura continua ad utilizzare pacificamente gli arresti in fase di indagine che, invece, dovrebbero rappresentare una misura ‘straordinaria’, un evento eccezionale”. Il rischio, per il penalista, e’ che vicende che hanno forte eco sugli organi di stampa facciano passare in secondo piano quanto accade tutti i giorni nei tribunali. “Noi penalisti ci troviamo quasi quotidianamente ad affrontare situazioni del genere. Ovviamente moltissimi casi non hanno alcun tipo di clamore come quello, invece, che sta riguardando la famiglia Renzi. Sarebbe opportuno che il tema dell’utilizzo della misura cautelare restasse sempre di attualita’ e non solo quando coinvolge persone note”, conclude.

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