Legali cronisti Espresso, telefonata esiste. No complotti

CASO TUTINO “I giornalisti hanno agito nella piena consapevolezza di esercitare il loro dovere di cronaca”

“E’ iniziata la discovery delle carte della Procura. Noi siamo convinti che la telefonata esista. Ma vogliamo anche precisare che questa vicenda non nasconde nessun complotto”. Lo hanno detto Carlo Federico Grosso, Nino Caleca e Fabio Bognanni, difensori dei giornalisti Maurizio Zoppi e Piero Messina, al termine dell’incidente probatorio in cui il gip ha parzialmente ammesso la trascrizione delle telefonate tra Crocetta e Matteo Tutino. L’incidente probatorio era stato richiesto dalla difesa dei giornalisti indagati per diffusione di notizie false ed esagerate e per calunnia, dopo la pubblicazione di un articolo, pubblicato su L’Espresso il 17 luglio scorso: secondo la presunta intercettazione – piu’ volte smentita dalla Procura – il medico Matteo Tutino parlando dell’ex assessore regionale alla Sanita’ Lucia Borsellino avrebbe detto che “va fatta fuori. Come il padre”, “I giornalisti hanno agito nella piena consapevolezza – hanno proseguito – di esercitare il loro dovere di cronaca”.