Legambiente: inquinate le acque del 48% delle coste italiane
Nelle 15 regioni costiere italiane a norma solo 52% dei campioni video
I mari che circondano l’Italia non godono di buona salute, a lanciare l’allarme è Legambiente al termine del viaggio di Goletta Verde.
Partita il 22 giugno dalla Liguria è tornata in porto domenica in Friuli Venezia Giulia, con dati preoccupanti: Solo il 52% dei 261 punti campionati dai tecnici nelle 15 regioni costiere italiane, infatti, è risultato entro i limiti di legge; il restante 48% è invece ‘fortemente inquinato” (39%) e ‘inquinato” (9%). La situazione è peggiorata dell’8 % rispetto al 2017: la causa principale di questi risultati è sicuramente da attribuire alla mala depurazione di cui ancora soffrono vaste aree del nostro Paese e per la quale l’Unione europea ci ha presentato un conto salatissimo.
Le regioni più colpite sono Sicilia, Calabria e Campania; serve un cambiamento di rotta spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “Lanciamo un appello perché la prima grande opera pubblica di questo paese da mettere in campo sia il completamento del servizio di depurazione e che vengano fermati tutti gli scarichi non depurati che ancora oggi minacciano la salute del mare e delle coste italiane e soprattutto che vengano fatti i controlli”.
Occhi puntati anche su un’altra pericolosa insidia: gli oggetti usa e getta, come stoviglie di plastica e cannucce, precisa Serena Carpentieri, vicedirettrice di Legambiente. “Per questo nasce la nuova campagna di Legambiente “Usa e Getta, no grazie” per prevenire questi rifiuti perchè tutti noi al supermercato possiamo scegliere”. Cemento, petrolio, mala depurazione e rifiuti sono i peggiori nemici del nostro mare ma anche dei pesci e della salute dei bagnanti.