L’Arabia Saudita potrebbe tagliare la su collaborazione con gli Stati Uniti in materia di sicurezza e di intelligence. E’ l’avvertimento lanciato da alcuni analisti dopo la “pugnalata alla schiena” del Congresso Usa che ha approvato una legge che permette alle famiglie delle vittime degli attentati dell’11 settembre di citare in giudizio il regno wahabita. Il taglio di questa cooperazione è tra le opzioni disponibili per Riad dopo che ieri il Congresso con larga maggioranza ha deciso di scavlcare il veto posto dal presidente Barack Obama contro la legge nota come Terrorism Act (JASTA). “Ho paura che questo disegno di legge avrà terribili implicazioni strategiche” per gli Stati Uniti, ha dichiarato ad France Pressem Salman al-Ansari, presidente della Commissione pubbliche relazioni americano-saudita (SAPRAC). “Questa partnership ha contribuito a fornire alle autorità degli Stati Uniti informazioni di intelligence accurate” che hanno contribuito a fermare attacchi, ha detto Ansari, il cui comitato è un’iniziativa privata per rafforzare i legami tra Arabia Saudita e Stati Uniti.
JASTA permette ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime dell’attacco alle Torri gemelle arenti di perseguire casi contro i governi stranieri nella corte federale degli Stati Uniti e di chiedere un risarcimento se vengono dimostrati responsabilità da parte di tali governi per attacchi sul suolo americano. L’Arabia Saudita ha ospitato 15 dei 19 dirottatori di Al-Qaeda che l’11 settembre 2001 hanno condotto gli attacchi che hanno ucciso circa 3.000 persone. Ieri, infatti, dopo il Senato, anche la Camera come atteso aveva scavalcato il veto di Barack Obama, per la prima volta negli otto anni di presidenza. Si tratta del provvedimento, come detto, che permette alle famiglie delle vittime degli attentati alle Torri Gemelle di New York dell’11 settembre di fare causa a governi stranieri per un coinvolgimento diretto. Tra questi figura in cima alla lista l’Arabia saudita. La Camera ha votato 348 a favore contro solo 77 contrari. In questo modo ha superato la maggioranza dei due terzi prevista in questi casi per annullare la decisione del presidente. Obama in tutto ha messo il veto su 12 leggi approvate in questi anni dal Congresso. Capitol Hill invece non riusciva a scavalcare un veto presidenziale dal luglio del 2008, quando Camera e Senato riuscirono a fermare un veto di George W. Bush su una questione legata alla sanità. (Fonte Afp)