Politica

Legge di Bilancio, domani voto fiducia al Senato. Ed è polemica: la furia della Pezzopane (Pd)

Si terrà domani il voto di fiducia in Senato sulla manovra senza modifiche. Lo ha stabilito, a maggioranza, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. La prima chiama è prevista a partire dalle 13,30 e l’esito si avrà attorno alle 14,30. Secondo quanto ha spiegato la capogruppo di Ap Laura Bianconi, la fiducia sarà posta sull’articolo 1 che contiene le misure della legge di bilancio. L’Aula si riunirà a partire dalle 9,30, si terrà la relazione del relatore, se presentate verranno votate le pregiudiziali di costituzionalità, mentre le dichiarazioni di voto sulla fiducia cominceranno a partire dalle 13,30 le operazioni di voto per appello nominale che dovrebbero concludersi entro un’ora. Dopo il voto di fiducia, verso le 14,45, si passerà al voto degli emendamenti sulla seconda sezione di bilancio, cioè la parte della manovra che contiene gli stanziamenti per i ministeri, e ci sarà il voto finale sulla manovra con procedura elettronica. Se non ci saranno sorprese la legge di bilancio verrà approvata in via definitiva domani stesso. Il voto della capigruppo è stato a maggioranza quindi sul calendario dovrà esprimersi l’Assemblea.

La seconda sezione di bilancio che verrà votata con relativi emendamenti riguarda gli articoli dal 2 al 18 che contengono gli stati di previsione, il totale generale della spesa e il quadro generale riassuntivo per il triennio 2017-2019. L’articolo 19 è l’entrata in vigore. Le commissioni consultive consegneranno i pareri entro le 20,30. La commissione Bilancio lavorerà anche stasera per consentire l’approdo in Aula domani. Immediate le reazioni. “Credo che sia la cosa più strana in assoluto. Un governo dimissionario che chiede la fiducia: credo che non ci sia fine al ridicolo”, afferma il senatore Cor, Tito Di Maggio al termine della conferenza dei capigruppo. “Questo governo termina così com’era cominciato. Perfettamente nel suo stile. Non gli è bastato di essere sbugiardato per i suoi metodi dal popolo: ancora una volta la maggioranza arriva con la sua imposizione”, tuona la presidente dei senatori di Sinistra italiana, Loredana De Petris.

Una furia la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo: “Sono in Senato ed ero pronta a fare in Commissione Bilancio la mia battaglia per gli emendamenti pro Abruzzo. Ma ora iniziano i problemi seri”. ” La prima conseguenza della sconfitta del Si’ al referendum e delle conseguenti dimissioni del Premier Renzi  – aggiunge l’esponente Pd – e’ che, per non incorrere nell’esercizio provvisorio, e’ necessario mettere al sicuro la legge di bilancio, approvandola subito e senza modifiche, per non farla tornare alla Camera. Questo comporta che tutte le proposte che avevo raccolto sul territorio in Abruzzo e tradotto in emendamenti, sui quali avevo gia’ raccolto il consenso del governo concordando con la sottosegretaria De Micheli, non potranno essere accolte”. Si tratta, spiega la senatrice dei “fondi per i bilanci dei Comuni per sopperire alle minori entrate e alle maggiori uscite della ricostruzione post terremoto, proroghe per i precari dei Comuni, per gli uffici della ricostruzione, per la proroga dei co.co.co e per i sottoservizi nei comuni del cratere, per l’equiparazione del salario dei dipendenti degli uffici speciali per la ricostruzione”. La Pezzopane non molla. “Provero’ a ripresentare gli emendamenti al milleproroghe . avverte – anche per non perdere il lavoro prezioso gia’ svolto con gli uffici del bilancio e che aveva dato buon esito. Adesso – conclude – siamo in allarme, purtroppo”.

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