Economia

Legge di Bilancio: audizioni, scioperi e battaglie politiche

La settimana che inizia il 4 novembre segna un momento cruciale per la Legge di Bilancio 2024, con le audizioni in Commissione Bilancio della Camera che culmineranno giovedì 7 novembre con l’intervento del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. Parallelamente, il governo ha chiuso alla possibilità di prorogare la scadenza del concordato preventivo biennale, oggi ultimo giorno per presentare la dichiarazione dei redditi.

Una decisione che ha scatenato il malcontento dei commercialisti, pronti a uno sciopero per protestare contro il mancato ascolto da parte dell’esecutivo. Marco Grimaldi, vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha espresso il disappunto della categoria, affermando: “Non si era mai visto lo sciopero dei commercialisti, ci voleva la Manovra finanziaria di Meloni e Giorgetti per provocarlo. Questa decisione nasce da un mancato ascolto, ormai prassi del Governo”.

Revisioni in atto e punti critici della manovra

Durante questi giorni, nonostante le festività, la maggioranza è al lavoro per apportare modifiche al testo della manovra. Tra i punti in discussione vi è la tassazione dei profitti da criptovalute, con l’introduzione di una maggiore progressività e un aumento dall’attuale aliquota del 26% al 42%. Inoltre, è prevista una revisione della norma sulla presenza di funzionari del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) negli organismi di controllo di enti o società che ricevono fondi pubblici, un punto che ha suscitato forti critiche da parte di alcune forze politiche.

Il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani ha espresso il proprio dissenso verso l’iniziativa del MEF, definendola “una sciocchezza colossale” e paragonandola a pratiche di controllo da “Germania Orientale”, critica che sottolinea la tensione interna tra alcune aree del governo e i cosiddetti “tecnici” del MEF.

Obiettivi e ostacoli: una manovra a corto di risorse

Il governo spera di ottenere il via libera alla manovra entro Natale, ma permangono diversi ostacoli, legati soprattutto alle limitate risorse finanziarie a disposizione. Forza Italia e Lega, in particolare, spingono per aggiustamenti che favoriscano il ceto medio e ritoccano la web tax e la tassazione sui bitcoin. Tuttavia, la convinzione tra le fila della maggioranza è che le risorse siano esigue, alimentando incertezza e un certo attrito verso i tecnici del MEF, ritenuti eccessivamente cauti nell’impiego dei fondi.

Il ministro Giorgetti, nel difendere la linea adottata, ha dichiarato che la Legge di Bilancio inviata al Parlamento è in linea con gli obiettivi del Piano per il triennio 2024-2026. Giorgetti sostiene che un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stiano già favorendo le prospettive di crescita dell’Italia, sottolineando l’importanza della continuità in un periodo di sfide economiche.

Nodo automotive e confronto con le parti sociali

Tra i temi ancora aperti c’è anche il futuro del fondo automotive, con il taglio di 4,6 miliardi nei prossimi anni che ha provocato preoccupazione e proteste da parte delle associazioni del settore. Lunedì 6 novembre è previsto un incontro della Lega con il ministro Giorgetti per fare il punto della situazione, mentre martedì 5 novembre a Palazzo Chigi si terrà una riunione con le parti sociali per discutere le questioni più urgenti.

La strada verso l’approvazione della Legge di Bilancio è ancora lunga e piena di insidie. Le prossime giornate saranno decisive per definire la direzione della manovra e, con essa, il quadro economico e fiscale che guiderà l’Italia nei prossimi anni.

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