Entra nel vivo da oggi l’esame del ddl Stabilita’ alla Camera il cui destino si incrocia con il Jobs act in un fitto intreccio di scadenze e votazioni. La disponibilita’ del governo a modificare il testo c’e’, secondo quanto ha ribadito il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ma a condizione di “non modificare i saldi”. L’obiettivo, ha aggiunto il relatore Mauro Guerra (Pd), e’ quello di potenziare il carattere espansivo della manovra e in questo senso potrebbero essere riviste misure come l’aumento della tassazione dei fondi pensione dall’11 al 20%. Intanto, sempre oggi, il governo dovrebbe approvare il decreto attuativo della delega fiscale sulle nuove commissioni censuarie, primo e necessario atto per arrivare alla riforma del Catasto. Sulla ex Finanziaria sono piovuti oltre tre mila emendamenti (3.070 per l’esattezza) su cui domani cadra’ la tagliola della commissione Bilancio che procedera’ al vaglio delle ammissibilita’.
Mercoledi’ sera, invece, dovrebbe venir fuori il fascicolo dei segnalati che dovrebbe essere di circa 500 proposte a cui si aggiungono i 53 emendamenti delle commissioni. Su questo pacchetto di proposte di modifica si concentrera’ quindi l’attenzione di governo e relatore. Le votazioni (si comincia gia’ giovedi’ 13 con l’emendamento del governo gia’ depositato per riallineare gli obiettivi di finanza pubblica alle richieste di Bruxelles) entreranno nel vivo dalla settimana successiva quando si dovra’ arrivare all’approvazione del testo da parte della commissione per consentire l’approdo in Aula il 24. I temi al momento sotto la lente vanno dalla tassazione dei fondi pensione e del Tfr, al calcolo dei minimi da ritoccare per quel che attiene le partite Iva, i tagli agli enti locali e gli sgravi sul cuneo fiscale. Anche sugli incentivi alle assunzioni, su cui e’ attesa una valanga di emendamenti, c’e’ disponibilita’ a trattare. Si ragiona inoltre sul rafforzamento del bonus bebe’ per le famiglie meno abbienti, l’Iva al 4% anche sugli ebook, l’estensione dell’ecobonus al 65% per il 2015 agli interventi antisismici, e la cancellazione del taglio ai patronati.
Inoltre, e’ atteso il varo da parte del governo di un provvedimento correttivo delle norme del dl ‘Sblocca-Italia’ e non e’ escluso che possa confluire nel ddl Stabilita’ sotto forma di emendamento. Cresce anche anche il pressing per aumentare i fondi per gli ammortizzatori sociali, ma la questione si intreccia con il ddl delega Lavoro che da martedi’ riprende l’esame in commissione alla Camera (mercoledi’ scade il termine per la presentazione degli emendamenti). Il governo punta ad accelerare sul Lavoro nonostante la contrarieta’ della minoranza del Pd. L’iter del Jobs act potrebbe quindi rallentare i lavori sulla manovra perché la commissione Bilancio potrebbe ritrovarsi impegnata con i pareri. Tuttavia, oggi dovrebbe arrivare una parola chiara dalla conferenza dei capigruppo della Camera convocata per definire il calendario dei lavori. Dalla minoranza del Pd e’ arrivato un pacchetto di ritocchi alla Stabilita’ che prevedono l’aumento delle aliquote della tassa di successione anche per finanziare il reddito di cittadinanza.
Considerati i tempi non molto lunghi dell’esame sembra essere ancora in bilico l’inserimento nel provvedimento di misure come la “local tax”. Si tratta di un “tema rilevante”, ha osservato Guerra, e che proprio per questo “necessita di un approfondimento”. Tuttavia, “se il governo decidera’ in questa direzione noi ce ne faremo carico”. L’esecutivo, ha riferito Baretta, “e’ al lavoro” e nei prossimi giorni sara’ presa una decisione. Intanto, con il decreto sulle commissioni censuarie atteso al Consiglio dei ministri di lunedi’, il governo prova ad accelerare sull’attuazione della delega fiscale. Con il provvedimento si passa dalla definizione degli ambiti territoriali e dalla determinazione del valore patrimoniale utilizzando il metro quadrato come unita’ di consistenza al posto del numero dei vani.