Legge elettorale. All’assalto dell’Italicum, 18mila emendamenti

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Partita ieri, in commissione Affari costituzionali al Senato, l’illustrazione delle proposte di modifica presentate alla riforma della legge elettorale. Sono circa 18mila, fra emendamenti (12mila) e subemendamenti (6mila), alle proposte del relatore. Roberto Calderoli e Patrizia Bisinella della Lega propongono una clausola di salvaguardia, ribadendo la necessità di mettere a sistema una legge elettorale nell’eventualità che non si approvino le riforme costituzionali che superano il bicameralismo paritario. E un odg con la previsione di una clausola di salvaguardia ha presentato anche Sel, a prima firma Loredana De Petris. Essendo atti di indirizzo, gli odg saranno votati per primi. “Attendiamo una risposta dal governo che, come sempre, tace”, ha sottolineato Calderoli. In commissione è intervenuto ieri il senatore Pd Federico Fornaro che ha presentato un emendamento per modificare il meccanismo dei capolista bloccati.

L’odg Calderoli chiede la Commissione si indirizzi ad introdurre «con fonte di rango primario una clausola di salvaguardia che metta a sistema una normativa elettorale, esclusivamente nel caso in cui permanga l’attuale assetto costituzionale di bicameralismo paritario, compatibile alternativamente o contemporaneamente alle sentenze della Corte Costituzionale (la 1 del 2014 che ha abrogato in parte il Porcellum la 32 del 1993). L’odg, viene spiegato dalla Lega, apre a diverse possibilità e nella discussione anche il governo dovrà scoprire le proprie carte e dire con quale legge si andrà a votare in caso di elezioni anticipate, con il sistema vigente e quale sarà la nuova futura legge elettorale. L’odg fa presente che la sentenza della Corte Costituzionale che è intervenuta sul Porcellum stabilisce la piena facoltà del legislatore ordinario di “poter correggere, modificare o integrare la disciplina residua anche con riferimento a tutti i sistemi elettorali preesistenti. Nei giorni scorsi anche nella maggioranza si è aperto all’idea del Mattarellum come ipotesi di “legge ponte”. “L’Italicum andrà in vigore dal primo gennaio 2016. Nel periodo transitorio dall’approvazione della legge elettorale alla sua effettiva validità viene ripristinato il Mattarellum”, recita un subemendamento presentato dai sentori del Pd, Andrea Marcucci, Stefano Collina e Francesco Verducci.