Legge elettorale, pressing Pd e centristi: tutto rinviato a settembre

E’ quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. La riforma elettorale doveva approdare in Aula a giugno

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L’approdo in Aula della riforma della legge elettorale slitta a settembre. Tutto rinviato, quindi, a dopo la pausa estiva. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Ma si dovra’ attendere la prossima riunione dei presidenti di gruppo, nella prima settimana di agosto, per capire se l’avvio dell’esame della legge elettorale sara’ gia’ alla ripresa dei lavori o verso’ meta’-fine mese. A convenire sul mese di settembre, viene riferito, sono stati sia il Pd che Ap, e in generale i partiti dell’area di centro. Forza Italia, invece, ha chiesto luglio e come seconda ipotesi settembre. Il tema, viene ancora riferito, ha occupato la gran parte della riunione. La riforma elettorale doveva approdare in Aula nel mese di giugno, dopo aver subito gia’ alcuni rinvii. Almeno questo era il calendario previsto fino a quando non e’ naufragata l’intesa a quattro sul sistema proporzionale alla tedesca. “Abbiamo detto e ribadiamo che il Parlamento italiano è perfettamente in grado di approvare una nuova legge elettorale partendo dai testi già messi in discussione, e nessun patto extra-parlamentare, peraltro fallito e non riproponibile, può bloccare la libera dialettica parlamentare” avevano dichiarato i rappresentanti dei gruppi parlamentari di Alternativa Popolare – Centristi per l’Europa- Udc- Democrazia solidale – Centro Democratico- Civici e Innovatori- Scelta Civica- Fare!, prima della capigruppo di Montecitorio.