La commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo sull’eccesso colposo di legittima difesa, che potrebbe approdare in aula a Montecitorio dal 19 aprile, in coda al biotestamento. La proposta del relatore Davide Ermini (Pd) non interviene sull’articolo 52 del Codice penale, che indica come “non punibile” chi è “costretto” a difendere “la propria o altrui incolumità” o “i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”. Ma aggiunge all’articolo 59, che disciplina le aggravanti o scriminanti della colpa, un comma che introduce il concetto di grave turbamento psichico. Il testo recita: “Nei casi di cui all’articolo 52, secondo comma, la colpa dell’agente è sempre esclusa quando l’errore è conseguenza del grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”.
Nella relazione che accompagna la proposta, il deputato dem spiega che “se, in condizioni di così forte stress emotivo (ovvero nei casi di furti o rapine domiciliari, ndr), si percepisce una situazione ‘putativa’ che, se esistente, rientrerebbe nella previsione dell’articolo 52, secondo comma, non vi può essere spazio per la responsabilità per eccesso di legittima difesa”. Tradotto: chi si sente gravemente minacciato, anche se sbaglia a valutare la situazione, non è punibile. Sarà comunque il giudice a valutare caso per caso, senza automatismi, “anche per evitare – scrive Ermini citando il caso dell’atleta Oscar Pistorius condannato per l’omicidio della fidanzata – che possano consumarsi veri e propri omicidi dolosi, in ambito familiare, magari premeditati, ‘mascherati’ da legittima difesa”. Bocciati gli emendamenti, compreso quello del capogruppo del Pd in commissione, Walter Verini, sul rimborso delle spese alle persone che, sottoposte a procedimento penale, vengono poi prosciolte o vedono la loro posizione archiviata. Ma “soltanto – ha sottolineato Ermini – perché si devono trovare le coperture necessarie”. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, rispondendo al question time di Montecitorio sul tema della legittima difesa, ha precisato che “la potestà punitiva appartiene esclusivamente allo Stato, che deve garantire le misure più idonee a salvaguardare la sicurezza della collettività, anche al fine di scongiurare il dilagare di forme di giustizia privata”.
Ma il provvedimento potrebbe non avere vita facilissima, almeno a giudicare dai commenti politici di giornata. Verini garantisce l’appoggio “compatto” del Pd, e aggiunge: “Rifiutiamo questa corsa alle armi che certe forze alimentano: è pericolosa”. Ma è del Pd anche Marco Di Lello, che accusa: “Inseguire la destra arretrando sul terreno della civiltà giuridica è due volte sbagliato, perché da oltre duemila anni l’Italia è la culla del diritto e perché non ci porterà neanche un voto in più”. Di testo “assolutamente insufficiente” parla il capogruppo di Ap in commissione Giustizia alla Camera, Nino Marotta, che chiede “una riunione di maggioranza con il coinvolgimento del governo”. E il presidente dei deputati di Ap Maurizio Lupi chiede l’inversione dell’onere della prova: “Uno è entrato in casa mia, io ho reagito, io ho agito per legittima difesa, dovrà essere lui a dimostrare che evidentemente io ho avuto un eccesso di legittima difesa”, afferma. Per Ignazio Messina, segretario dell’Idv, “la proposta dal Pd è uno spot”, mentre “due cittadini su tre ritengono che il problema primario sia la sicurezza”. Contraria anche la Lega: “Il Pd – scrive il vicecapogruppo del Carroccio Nicola Molteni – ha bocciato tutti gli emendamenti e la legge della Lega. Scandalosi! Il 19 aprile sarà battaglia durissima in aula!”.