“Via per sempre dai tribunali i magistrati che fanno politica”: così, in una intervista al Messaggero, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, secondo il quale serve una “norma che impone a chi abbia ricoperto un incarico elettivo o di governo, tanto più se prolungato, di non tornare a fare il magistrato, optando per altre funzioni quali l’Avvocatura dello Stato, il ministero della Giustizia o altre pubbliche amministrazioni. Penso che tale disciplina se ben calibrata, possa essere compatibile con la previsione dell’articolo 51 della Costituzione secondo cui chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di conservare il suo posto di lavoro”. Secondo Legnini il Parlamento oggi ha “un’opportunità storica: quella di chiudere una discussione che dura da decenni, con un’opzione netta e compatibile con le previsioni costituzionali”. “Sarebbe un peccato non cogliere questa opportunità – conclude – visto che sia l’organo di governo autonomo che la magistratura associata si sono espresse con chiarezza, peraltro sottolineando la necessita’ di rafforzare la percezione dell’indipendenza della magistratura”.