Legnini: “Procedure molto più semplici e contributi che arrivano veloci”

Legnini: “Procedure molto più semplici e contributi che arrivano veloci”
Giovanni Legnini
25 agosto 2021

Dopo cinque anni, è giunta a un terzo del percorso, la ricostruzione delle opere spazzate via dal sisma del 2016 nell’Italia centrale. Ma la vera svolta è arrivata lo scorso anno, a febbraio, quando Giovanni Legnini, è stato nominato commissario straordinario del governo per la ricostruzione, per l’appunto. Con l’arrivo dell’ex vicepresidente del Csm, nel giro di un anno, le richieste di contributo accolte sono in pratica quasi raddoppiate rispetto a quelle prodotte negli ultimi quattro anni. 

Commissario Legnini, a cosa è dovuta l’accelerazione della macchina della ricostruzione solo nell’ultimo anno?

“Va detto che i primi due anni, l’attività prevalente è stata quella dell’emergenza. Lo stallo invece s’è verificato, tra il terzo e quarto anno. Tuttavia, dobbiamo guardare avanti. Lo scorso anno c’è stata un fortissima semplificazione di molte procedure. Mi è stato attribuito maggiore potere che stiamo utilizzando soprattutto per i centri maggiormente distrutti come Amatrice e altri. E’ stata rafforzata pure la macchina organizzativa attraverso assunzioni e non ultimo, c’è un’importante condivisione tra la struttura commissariale, Regioni e Comuni”.

Un esempio concreto di semplificazione?

“Fino a un anno e mezzo fa, il cittadino riceveva il contributo dopo 15-16 mesi dalla data di presentazione della relativa richiesta. Attraverso alcune norme, invece, ora sono previsti tempi contingentati grazie ai quali il richiedente riceverà il contributo al massimo dopo 110 giorni dalla presentazione della domanda”.

A proposito di norme. A breve è previsto il varo di un Testo unico.

“La fase della semplificazione è conclusa. Tuttavia stiamo lavorando all’emanazione di un Testo unico delle numerose ordinanze che ci sono state. In merito, abbiamo predisposto una bozza della ricostruzione privata e che è fase di consultazione con i cittadini, comitati, sindaci e Regioni. A fine ottobre dovremmo vararlo definitivamente”.

Un paio di miliardi dovrebbero arrivare anche con il Pnrr. E’ solo una questione finanziaria o il Piano prevede altro per la ricostruzione?

“Il fondo complementare al Pnrr contiene uno stanziamento di 1 miliardo e 780 milioni. Soldi, in estrema sintesi, destinate a due aree di spesa. Una riguarda misure complementari alla ricostruzione, quindi parliamo di interventi per rendere attrattivi e sicuri città e borghi. L’altra area di spesa è destinata alle imprese e attività produttive in particolare nel turismo, cultura e capitale umano. Entro fine settembre, avremo il quadro dettagliato di quante risorse andranno a ogni singolo intervento e come verranno destinate”.

Attorno alla ricostruzione ruotano 23mila professionisti, 2700 imprese capofila, migliaia di cantieri. In sostanza, un universo che fa gola alla malavita organizzata…

“Ci sono state delle misure interdittive, poche e isolate, ma occorre tenere la guardia molto alta. Com’è noto, le mafie seguono i flussi di denaro pubblico. C’è una struttura presso il ministero degli Interni che ha una funzione di prevenzione, oltre alle tradizionali istituzioni competenti. E noi adesso abbiamo aggiunto il controllo dei cantieri attraverso un badge che permetterà di tracciare le presenze nei luoghi di lavoro. Dati che confluiranno su una piattaforma informatica per i controlli”.

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