Leonardo e la musica: a Milano rinasce il Grande Organo Continuo

L’artista aveva immaginato nelle pagine del Codice Madrid

organo

Leonardo da Vinci genio anche musicale: è stata presentata alla Palazzina Liberty di Milano la realizzazione di una delle sue più importanti invenzioni nel campo della musica, il Grande Organo Continuo, che l’artista aveva immaginato nelle pagine del Codice Madrid. Edoardo Zanon, co-fondatore e co-direttore scientifico del Centro Studi Leonardo3, ci ha presentato il progetto. “Si tratta di tre strumenti – ha spiegato ad askanews – che hanno in comune il funzionamento del motore: sono degli organi, dal piccolo al più grande, che utilizzano un sistema innovativo di mantici disegnato da Leonardo. Il suo progetto è un particolare mantice diviso a metà secondo le indicazioni di Leonardo, che lavora sempre: non esiste una fase di ricarica e il vento prodotto che entrerà nelle canne dell’organo è continuo”.

Alla presentazione dell’organo è intervenuto anche l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, che ha ricordato come Leonardo fosse apprezzato anche per le sue doti musicali, ma, purtroppo, di queste non è arrivata a noi alcuna prova tangibile. Ora però è disponibile il suo più ambizioso strumento, e il presidente di Leonardo3, Massimiliano Lisa, è apparso particolarmente orgoglioso. “Oggi – ci ha detto – è stato un evento di portata mondiale, perché per la prima volta dai tempi di Leonardo è stato suonato questo meraviglioso strumento, che ora verrà portato nella nostra mostra Il mondo di Leonardo. Noi da sette anni abbiamo aperto questo spazio in piazza della Scala, all’ingresso della Galleria Vittorio Emanuele, dove ospitiamo una collezione incredibile di ricostruzioni, tutte realizzate dal nostro centro studi, di macchine, di idee di progetti di Leonardo Da Vinci”.

Nella mostra dedicata al genio vinciano, quindi, prendono forma, a mano a mano, le versioni reali di alcune delle sue visioni, che spesso nascono da fallimenti, ai quali però Leonardo, e qui forse sta la sua vera grandezza, ha sempre reagito rilanciando e continuando a cercare nuove strade. “Il nostro lavoro di questi quasi 20 anni ormai – ha concluso Edoardo Zanon – è proprio quello di dare forma fisica e realtà alle idee di Leonardo, che magari neppure lui stesso aveva realizzato”. E che a Milano si possono finalmente toccare con mano.