L’esercito iracheno entra a Mosul. Dopo oltre due anni riconquistata roccaforte dell’Isis

GUERRA IN IRAQ  Il colonnello Shagat: “Prendere la tv significa prendere la città”. Le violenze hanno causato nel solo mese di ottobre 1800 morti circa

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L’esercito iracheno ha annunciato il suo ingresso a Mosul, per la prima volta dal luglio 2014, quando la seconda citta’ irachena fu conquistata dall’Isis. L’esercito iracheno è entrato nelle aree “sulla riva sinistra” del fiume Tigri, che divide in due la citta’, ha annunciato il Comando delle operazioni congiunte. Per riva sinistra intende il lato orientale della citta’. Mello specifico, i soldati iracheni sono entrati a Judaidat Al-Mufti, area sud-orientale di Mosul. Poco prima l’esercito iracheno aveva preso il controllo dell’edificio che ospita la tv ufficiale di Mosul, ai confini del quartiere di Kukyeli, vera e propria porta di ingresso a est nella citta’.

Il colonnello Taleb Shagati, capo delle operazioni militari congiunte, ad alcuni giornalisti nella base militare di Bartala ha assicurato che “prendere la tv significa prendere la citta’”, precisando tuttavia che gli scontri a fuoco con i miliziani jihadisti sono ancora in corso. Intanto, l’esercito turco ha schierato al confine iracheno carri armati e artiglieria pesante. Lo riferiscono fonti militari, senza spiegare i motivi della decisione e annunciando che un convoglio composto da 30 veicoli ha lasciato Ankara per dirigersi a Sipoli. I mezzi arriveranno nella provincia meridionale di Antalya. La notizia e’ stata confermata dal ministro della Difesa Fikri Isik, il quale ha fatto riferimento alla “preoccupante” presenza di guerriglieri del PKK nella regione irachena dal Sinjar, riferisce il quotidiano Sabah. Le violenze in Iraq hanno causato nel solo mese di ottobre 1.792 morti, 789 in piu’ di settembre. Il maggior numero di vittime civili, 566, si registra nel Ninive, provincia nella quale e’ in corso l’offensiva curdo-irachena per strappare all’Isis la capitale Mosul. In tutto il Paese si registrano 1.120 vittime civili e 672 membri delle forze di sicurezza. I feriti sono stati 1.358, tra cui 1.120 civili.

La battaglia per la riconquista di Mosul, roccaforte dell’Isis in Iraq, e’ entrata nella terza settimana. Ecco lo scenario delle forze in campo in un delicato equilibrio di rappresentanze e sensibilita’.

– AGENZIA DELL’ANTITERRORISMO (CTS): sono le forze speciali irachene, in prima linea nelle battaglie cruciali contro gli jihadisti del Califfato. Guidano l’avanzata su Mosul da est.

– DIVISIONE DI RISPOSTA RAPIDA: e’ l’unita’ d’elite del ministero dell’Interno, impegnata sul fronte meridionale della citta’.

– ESERCITO: dopo una precipitosa fuga davanti all’avanzata dell’Isis, due anni fa, (quando lasciarono in balia del ‘califatto’ decine di carri armati di ultima generazione Usa M1 Abrams e centinaia di Humvee – le truppe irachene hanno ripreso forza e ruolo. I soldati stanno combattendo a nord, est e sud di Mosul.

– POLIZIA: sono comprese le forze della polizia provinciale e quella paramilitare federale. In questo frangente, i loro compiti sono analoghi a quelli delle truppe in battaglia. Sono dispiegati sul fronte meridionale.

– HASHED AL-SHAABI: conosciuta come ‘Popular Mobilization Force’ (Pmf) questa organizzazione-ombrello creata nel 10 giugno 2014, subito dopo la caduta di Mosul nelle mani di Isis, grazie ad una fatwa (pronunciamento religioso) dell’aytollah Ali al-Sistani (leader religioso della maggioranza sciita irachena) proprio per combattere contro i jihadisti sunniti di Isis. Raggruppa circa 40 forze paramilitari, principalmente milizie sciite sostenute dall’Iran, tra cui Ketaeb Hezbollah, Asaib Ahl al-Haq e Badr. Sono in primo piano nella lotta all’Isis, ma alcune fazioni si sono anche macchiate di abusi sui civili sunniti a Tikrit e Ramadi. Tra i suoi membri, netta minoranza, anche gruppi tribali sunniti, curdi a yazidi. L’obiettivo delle forze Hashed e’ riprendere il villaggio di Tal Afar, a ovest di Mosul, tagliando cosi’ le linee di rifornimento dei miliziani verso la Siria. Al momento pero’, combattono a sud/sud-ovest della citta’.

– FORZE CURDE: i peshmerga sono le forze armate della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Ufficialmente, dipendono dal governo federale ma di fatto si muovono indipendentemente, contrastando lo Stato islamico su un largo fronte a nord. Ad alcune operazioni partecipano anche le forze del Partito iraniano per la Liberta’ del Kurdistan (Pak), cosi’ come potrebbe essere coinvolto nella battaglia di Mosul anche il Pkk, il Partito turco dei Lavoratori Curdi.Le forze curde sono dispiegate a nord ed est di Mosul.

– COALIZIONE INTERNAZIONALE A GUIDA USA: l’alleanza internazionale guidata da Washington sostiene la lotta contro l’Isis con raid aerei in Iraq e Siria, fornendo armi, addestramento ed equipaggiamento. Ci sono oltre 7.500 uomini sul campo in Iraq, di cui la meta’ americani, in maggioranza consiglieri, ma anche forze speciali. Contro gli jihadisti a Mosul, le forze della coalizione hanno anche usato l’artiglieria.

– CONSIGLIERI IRANIANI: Teheran ha fornito consiglieri e altre forme di assistenza, tra cui il finanziamento ai gruppi impegnati in campo contro gli jihadisti. Qassem Soleimani, il capo dell’unita’ al Quds, le forze speciali per li missioni all’estero dei Pasdaran, e’ stato piu’ volte visto in Iraq.

– TRUPPE TURCHE: i soldati di Ankara stazionano nella base di Bashiqa , a nord-est di Mosul, dalla quale hanno lanciato attacchi d’artiglieria contro i combattenti dello Stato islamico. Soldati turchi sono presenti anche nella regione automoma curda. Il governo iracheno da Baghdad ne ha chiesto il ritiro ma finora Ankara si e’ rifiutata.