Nel 2015 Jesus ha avuto un incidente domestico e da allora è su una sedia a rotelle. Alcuni operai stavano effettuando dei lavori di restauro nella sua casa di Guadalajara in Messico. Avevano, tuttavia, puntellato male il pavimento che ha ceduto, trascinando con sé Jesus; da allora lui non cammina più. Di recente, però, ha potuto provare di nuovo l’emozione di stare in piedi e muovere qualche passo grazie a Roki, un esoscheletro progettato per ridare ai disabili con problemi di deambulazione la possibilità di muoversi di nuovo sulle proprie gambe.
“A proposito delle emozioni e dello stato mentale – ha spiegato – ti dà una sensazione completamente differente. Puoi guardare finalmente le persone negli occhi, stando alla stessa altezza. Per noi è importante non dover sempre guardare i nostri interlocutori dal basso verso l’alto”. L’esoscheletro Roki, tuttavia, almeno per ora, non restituisce ai disabili la piena mobilità. Per Jesus, come per tanti nella sua condizione, usare la carrozzina è ancora il metodo migliore per avere una vita quasi totalmente autonoma, barriere architettoniche permettendo. Resta, tuttavia, un ottimo ausilio per fare del movimento, mantenendo in esercizio gli arti paralizzati. Un domani però, partendo da questo prototipo, la tecnologia potrebbe effettivamente portare a uno sviluppo degli esoscheletri tale da consentire davvero ai disabili di tornare a camminare sulle proprie gambe.