Una lettera agita il mondo della Serie A e rischia di spaccare la Lega calcio. Firmata da tutte le venti società che partecipano al massimo campionato, ma – scrivono oggi Repubblica e tutti i principali quotidiani – espressione di una parte soltanto: quella che punta alla rottura con la Federcalcio. Per questo – sottolinea la stampa, sportiva e non – da ieri è in corso un braccio di ferro interno alla Lega Serie A, con trascrizioni di verbali, rimostranze e accuse molto gravi. Tutto, si legge nella ricostruzione di Repubblica, è nato giovedì, quando l`assemblea delle venti squadre ha deliberato all`unanimità di scrivere una lettera per chiedere chiarimenti alla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport, Valentina Vezzali, sulla necessità di adeguare la Lega ai principi informatori voluti dal Coni e rilanciati dalla Figc.
Principi che indicano di introdurre la maggioranza semplice per nomine e votazioni in assemblea, per scongiurare che opposizioni e correnti minoritarie possano bloccare i processi di riforma. Di contro danno potere alle piccole di coalizzarsi e decidere anche per le big. C`era tempo fino a oggi per adeguare lo statuto recependo questi principi. Ma la Serie A sul tema è spaccata. Da qui, la delega a redigere e “circolarizzare” una lettera, affidata ai legali di quattro squadre: Udinese, Sampdoria, Inter e Verona. Club che sono molto critici con il presidente della Figc Gravina. Alle 21 di sabato, prosegue la ricostruzione, la segreteria della Lega aveva in mano il documento scritto dai legali. Un testo dai toni tutt’altro che concilianti. Accuse alla Figc di ingerenza “nelle scelte che attengono all`associazione, imponendo quorum costitutivi, tanto più con riferimento alla ripartizione dei proventi economici”. Luigi De Siervo, ad della Lega di Serie A, ha dato il via libera per l’invio alla segreteria. Sul testo non la firma di Paolo Dal Pino, presidente della Lega, ma i nomi dei venti club.
Nella mattinata, però, la Lega – sottolineano Repubblica e i vari quotidiani – è letteralmente esplosa: almeno sette società sono uscite allo scoperto e si sono dette contrarie alla scelta di inviare la lettera senza che fosse stata visionata: Bologna, Cagliari, Milan, Roma, Sassuolo, Spezia e Venezia. Non volevano sostanzialmente che fosse trasmesso un testo espressione solo dell`ala più critica nei confronti della Federcalcio, quella che si riconosce nel presidente della Lazio Claudio Lotito: in assemblea – riferisce una fonte citata da Repubblica – era stata letta una lettera quasi analoga da Lotito e respinta da molte società. Altri, ancora, rivendicano come nessuno avesse chiesto esplicitamente di rileggere la nuova lettera. Inevitabile la richiesta di trascrivere l`intero verbale dell`assemblea di giovedì. Perché alcune società reputano un abuso la scelta di inviare la lettera. Altri invece rivendicano addirittura il voto unanime su quello stesso testo. Milan e Roma hanno provato a ricucire lo strappo. Ma a prescindere dalla lettera, che comunque di certo non rasserena il clima, la Federcalcio resta sulla sua linea: oggi scade il termine per adeguarsi. Il presidente Gravina concederà altri cinque giorni, forse sette, prima di convocare il Consiglio federale per nominare un commissario ad acta che provveda ad adeguare lo statuto.