“Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni”. Vittorio Sgarbi annuncia l’uscita dal governo Meloni nel corso di un evento a Milano. Quindi, da ora è “solo Sgarbi, non più sottosegretario”. Non è certo un fulmine a ciel sereno. La motivazione di questa decisione repentina sembra essere legata a due lettere anonime inviate dal ministro della Cultura all’Antitrust in cui si affermava che “Sgarbi non poteva tenere una conferenza da Nicola Porro”. Sgarbi ha definito questa lettera “molto complessa e confusa”.
Il sottosegretario ha anche affrontato le inchieste giornalistiche di Report e de Il Fatto Quotidiano. Rispondendo alle domande dei giornalisti durante l’evento ‘La Ripartenza’ a Milano, ha dichiarato di non doversi “scusare con nessuno per le sue imprecazioni”, sottolineando di aver espresso le sue opinioni come chiunque altro. Sgarbi ha poi affrontato direttamente gli auguri di morte rivolti ai giornalisti, chiedendo scusa a coloro che si sono sentiti minacciati. Ha ritirato il suo “augurio di morte”, affermando di averlo fatto in un momento di impeto durante un’intervista non autorizzata. A chi gli chiedeva quale fosse, in seguito alla sue reazioni, l’immagine di lui che arriva all’estero, il sottosegretario risponde: “Dobbiamo chiederlo all’estero. Il sottosegretario non ha rilasciato nessuna intervista quindi quelle erano immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole”.
Quanto agli auguri di morte rivolti ai giornalisti afferma: “Non rifarei l’intervista anche perché non l’ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo”. Durante l’annuncio delle dimissioni, Sgarbi ha definito la situazione “un colpo di teatro” e ha affermato di aver meditato per due ore prima di prendere questa decisione. Ha sottolineato che “la legge gli consente di indicare attraverso il Tar le ragioni delle sue dimissioni”, sottolineando la sua posizione riguardo al presunto conflitto di interessi legato alle sue attività di conferenziere. Intanto, verrà pubblicato lunedì 5 febbraio il provvedimento dell’Autorità Antitrust, chiamata a pronunciarsi sull’incompatibilità per Vittorio Sgarbi tra le sue attività estranee al Governo e il ruolo ricoperto al Mic. Il procedimento dell’Autorità, a quanto si apprende, è già stato chiuso.