L’Ue accelera su tetto a prezzo gas russo. Cremlino minaccia: chiudiamo i rubinetti

L’Ue accelera su tetto a prezzo gas russo. Cremlino minaccia: chiudiamo i rubinetti
Ursula von der Leyen e Vladimir Putin
2 settembre 2022

Scontro sul gas tra Bruxelles e Mosca. “Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa”, dice Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue. Immediata la risposta del vice capo del Consiglio di sicurezza russo: “Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa”. Intanto ad Amsterdam crolla il prezzo del gas. E’ l’ultimo scenario che fotografa la spinosa questione del prezzo del gas e che sta mettendo in ginocchio l’economia italiana (e non solo). Dunque, ancora tensioni tra Bruxelles e Mosca sul gas. “Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa”, dice Ursula von der Leyen. A dar man forte alla presidente della Commissione Ue, Paolo Gentiloni. L’appoggio del G7 al tetto al prezzo del petrolio russo “è un passo importante verso due obiettivi: negare i ricavi della Russia per finanziare la brutale guerra di Putin contro l’Ucraina e far pressione al ribasso sui prezzi globali dell’energia” afferma il commissario europeo all’Economia, aggiungendo che “la Commissione farà pienamente la propria parte lavorando per raggiungere l’unanimità tra i nostri 27 stati membri per attuare questa misura nell’Ue”.

Il G7, infatti, attuerà “urgentemente” un tetto al prezzo del petrolio russo e incoraggia una “ampia coalizione” di Paesi a partecipare all’iniziativa, volta a limitare la capacità di Mosca di finanziare la sua invasione dell’Ucraina. “Il price cap sarà fissato a un livello basato su una serie di dati tecnici e sarà deciso dall’intera coalizione prima della sua attuazione”, scrivono i sette Grandi nella dichiarazione finale, assicurando che i prezzi futuri saranno “comunicati pubblicamente in modo chiaro e in modo trasparente”. La decisione è stata finalizzata durante un vertice virtuale dei ministri delle Finanze di Stati Uniti, Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Canada, Giappone.

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L’aria che tira a Bruxelles sul price cap, per Palazzo Chigi sono segnali “incoraggianti”. “Sono settimane che notiamo la volontà dell’Europa di agire con più decisione, una maggiore disponibilità sia sul tetto massimo al prezzo del gas che sulla partita per ‘sganciare’ il prezzo del gas da quello per l’energia elettrica”, al fine di combattere il caro bollette. Le parole della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – che si è detta fermamente convinta sui tempi ormai maturi per introdurre un price cap in Europa- vengono lette da Palazzo Chigi come “incoraggianti”, anche se l’atteggiamento degli uomini più vicini al premier Mario Draghi resta improntato alla prudenza: “Ora bisogna attendere gli esiti del Consiglio europeo straordinario dei ministri dell’Energia, il prossimo 9 settembre, e lì vedremo se ci saranno progressi…”. La partita del tetto al prezzo del gas, da sempre caldeggiata dall’Italia, non andrà ad incidere in alcun modo, spiegano le stesse fonti all’Adnkronos, con il nuovo decreto aiuti che il governo si appresta a varare la settimana prossima. “Non c’è una condizionalità – viene puntualizzato – si procede su tutti e due i fronti, con la massima attenzione sull’uno e sull’altro dossier. Al ministero dell’Economia va avanti il lavoro sulle risorse per finanziare i nuovi sostegni”, mentre in Europa l’Italia è pronta a dare battaglia -il titolare della Transizione ecologica Roberto Cingolani sarà a Bruxelles già lunedì- per portare a casa il risultato del price cap.

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Ma alle parole della von der Leyen, il Cremlino avverte che smetterà di vendere petrolio ai Paesi che impongono limiti di prezzo alle risorse energetiche russe. Il portavoce Dmitry Peskov ha spiegato che se i leader del G7 decideranno di imporre limiti di prezzo al petrolio russo, ciò porterà a una significativa destabilizzazione del mercato petrolifero globale e “le aziende che impongono un limite di prezzo non saranno tra i destinatari del petrolio russo. Semplicemente non coopereremo con loro su principi non di mercato”. E “una cosa si può dire con sicurezza: una tale mossa porterà a una significativa destabilizzazione dei mercati petroliferi”. A stretto giro arriva la risposta del vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev: il gas russo “non ci sarà più” in Europa se l’Ue imporrà il price cap. In altri termini, l’ex presidente russo Medvedev, ribadisce che, nel caso dovesse essere imposto dall’Europa, semplicemente Mosca chiuderà i rubinetti.

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