Politica

L’Ue boccia piano di “pace” Cina: “Selettivo” e “insufficiente”

A un anno esatto dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, l’Ue ha liquidato oggi come “selettivo” e “insufficiente” il “position paper” in 12 punti proposto dalla Cina come base per un eventuale negoziato di pace con la Russia, accusando Pechino di “cancellare il ruolo di aggredito e quello di aggressore”. L’Ue, inoltre, ha avvertito la Cina che, mentre gli aiuti militari all’Ucraina sono conformi alla Carta delle Nazioni Unite, qualunque assistenza militare all’aggressore non lo sarebbe, e incontrerebbe una “forte reazione”. 

Il giudizio dell’Ue è stato letto da Nabila Massrali, portavoce dell’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune Josep Borrell, in risposte alle domande dei giornalisti durante il briefing quotidiano della Commissione per la stampa, oggi a Bruxelles. Dopo aver ricordato che stamattina aveva già espresso un primo giudizio la presidente della Commissione Ursula von der Leyen nel corso della sua visita in Estonia (“non è un piano di pace” perché “la Cina è schierata” come amica della Russia, aveva detto)-

La portavoce ha affermato: “Abbiamo preso nota attentamente della posizione in 12 punti della Cina: è una presa di posizione politica che enfatizza alcuni principi della Carta delle Nazioni unite, ma in modo selettivo e insufficiente riguardo alle implicazioni della guerra d’aggressione della Russia. Le posizioni della Cina sono basate in modo erroneo sui cosiddetti ‘interessi e preoccupazioni di sicurezza legittimi delle parti’, che implicano una giustificazione dell’invasione illegale della Russia, cancellando il ruolo dell’aggressore e quello dell’aggredito”.

 Il ‘position paper’ cinese “non tiene conto di chi è l’aggressore e chi è la vittima in una guerra illegale e ingiustificata di aggressione”, ha insistito Massrali, e ha aggiunto: “Siamo chiari: questa guerra potrebbe finire oggi se la Russia rispettasse il diritto internazionale e se cessasse in modo incondizionato i propri attacchi e ritirasse le proprie forze ed equipaggiamenti militari dai territori in Ucraina entro le sue frontiere internazionalmente riconosciute”. “Noi – ha continuato la portavoce – reiteriamo il nostro appello alla Cina a impegnarsi con la Russia affinché cessi la propria guerra di aggressione contro l’Ucraina e assicuri una giusta pace, in linea con la libertà, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

“Qualunque proposta di pace significativa – ha sottolineato ancora Massrali – deve essere conforme alla Carta delle Nazioni Unite nella sua interezza, compresi i principi di sovranità, di uguaglianza e di integrità territoriale degli Stati, così come il diritto all’autodifesa che l’Ucraina sta esercitando attualmente”. “La grande maggioranza dei membri dell’Onu, 141 paesi, ha votato a favore della risoluzione dell’Assemblea generale del 23 febbraio” contro l’invasione russa dell’Ucraina, ha ricordato la portavoce. “Ci dispiace – ha continuato – che la Cina abbia deciso di astenersi sul voto della risoluzione: questo manda un segnale ambiguo, alla luce del documento in 12 punti della Cina. Naturalmente l’Ue è pronta a sostenere qualunque genuino e significativo sforzo di mediazione e negoziato, per mettere fine alla guerra russa di aggressione”.

Massrali ha poi risposto a una domanda sulle affermazioni del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, riguardo all’intenzione della Cina di fornire armi letali alla Russia. “Siamo al corrente – ha detto la portavoce – del crescente numero di notizie e del preoccupante aumento di indicazioni riguardo alla fornitura di materiali che possono essere usati nello sforzo di guerra”, ma, ha puntualizzato, “attualmente non abbiamo la chiara evidenza che la Cina fornisca sistemi di armamento letali alla Russia”. 

Comunque, “facciamo appello alla Cina affinché eviti qualsiasi forma di assistenza militare all’aggressore”, ha aggiunto Massrali. E ha concluso: “Una cosa è chiara: l’assistenza militare per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione russa è pienamente legittimata secondo la Carta delle Nazioni unite; al contrario, armare l’aggressore sarebbe una chiara violazione del diritto internazionale, e naturalmente qualsiasi assistenza militare alla Russia ha avuto e avrà una forte reazione”.

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