Mancano pochi giorni al lancio della sonda euro-giapponese “Bepi Colombo”, protagonista della prima missione europea di esplorazione del pianeta Mercurio, il più vicino al Sole. Il lancio da Kourou, in Guyana francese, è fissato per il 20 ottobre 2018 e la sonda raggiungerà Mercurio dopo 7 anni di viaggio. Nata dalla collaborazione tra l’Esa (Agenzia spaziale europea) e la giapponese Jaxa, “Bepi Colombo” utilizzerà 2 sonde autonome per studiare una la superficie e la composizione interna e l’altra la magnetosfera del pianeta.
Importante la partecipazione italiana guidata dall’Agenzia spaziale italiana (Asi). Ben 4 strumenti su 11 sono “made in Italy” mentre un quinto è stato realizzato con la francese Cnes, come ha spiegato ad askanews Barbara Negri, responsabile dell’unità di esplorazione e osservazione dell’universo dell’Asi. “Sono sia camere iperspettrali, spettroscopiche – ha spiegato – camere ottiche, un esperimento di radioscienza con il trasponder di bordo, un accelerometro e un rivelatore per atomi neutri. Questo pacchetto è fondamentale perché non solo ognuno di questi strumenti farà la sua scienza ma si potrà fare una scienza integrata”.
Il gruppo Leonardo-Finmeccanica, tramite Thales Alenia Space ha coordinato un team di 35 aziende e sviluppato diversi componenti della sonda oltre a realizzare il pacchetto di strumenti SIMBIO-SYS che comprende: una camera HD per lo studio della topografia di Mercurio, una stereocamera per la ricostruzione in 3D della sua superficie e una camera iperspettrale per lo studio della composizione chimico-fisica del pianeta. Le due sonde: Mpo (Mercury Planetary Orbiter) o ‘Bepi’, dell’Esa e Mmo (Mercury Magnetospheric Orbiter) o ‘Mio’, della Jaxa, una volta separatesi dal modulo di trasferimento Mtm inizieranno a studiare il pianeta in condizioni veramente estreme.
“Mercurio ha condizioni ambientali tra le più estreme – ha concluso Barbara Negri – va da temperature altissime, intorno a 450° C a temperature freddissime intorno a -180° -200° C. Quindi la strumentazione deve sopravvivere a una scala di temperature così vasta”. Leonardo ha fornito inoltre i sensori d assetto che guideranno la sonda nel suo viaggio, mentre Telespazio ha sviluppato alcuni sistemi per il segmento di terra della missione.