L’ex governatore della Sicilia Lombardo a processo: “Non c’è stato voto di scambio”

“Io credo, rispondendo a tutte le domande, di avere dimostrato con i fatti e con i documenti che voto di scambio non c’è stato a Catania, è il rapporto tra me e Privitera. Si dà il caso che ci siamo imbattuti in una delle persone, forse l’unica, che è stata con me dal ’70, da quando aveva 10 anni”. Lo ha detto l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, imputato insieme con il figlio Toti, parlamentare regionale in carica, per il reato di voto di scambio. “Fui sostenuto da suo padre, – ha aggiunto- poi dall’80 in poi lui ha votato per me, sempre, senza discontinuità alcuna, senza piccoli o grandi tradimenti. Per giunta, nel periodo in cui viene collocato temporalmente questo ipotetico reato – ha continuato l’ex Governatore- egli è un consigliere di quartiere per l’Mpa, dal 2008 al 2013, quindi ha il bollo del partito per il quale vota e poi lui stesso dichiara in conversazioni che vengono intercettate e che non sono fatte con me che lui spontaneamente e autonomamente, parlando con un altro, si vanta del fatto che è stato lui a scegliere di votare Toti Lombardo e non altri. Perché io – ha infine osservato Lombardo- non avevo alcun interesse a fare votare per mio figlio e ho dimostrato che molti nostri dirigenti, a cominciare da mio fratello, votavano per altre persone a cui hanno procurato centinaia e centinaia di voti”.

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