di Giuseppe Novelli
Il presidente del Catania Calcio, Antonino Pulvirenti, ha ammesso davanti ai giudici etnei la compravendita di 5 partite del campionato di Serie B. Il patron rossoblù, secondo quanto confermato dal Procuratore di Catania Giovanni Salvi, ha raccontato al gip che lo ha interrogato stamani al tribunale di Catania nell’ambito dell’inchiesta “I treni del gol” l’illecito sportivo per evitare che la squadra siciliana retrocedesse in Lega Pro. Pulvirenti, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha ammesso d’avere speso 100mila euro per ogni partita, ma anche negato d’avere fatto scommesse sui match. Intanto, i legali di Pulvirenti, gli avvocati Giovanni Grasso e Fabio Lattanzi, affermano che l’ex patron del Catania, “ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”. Sempre i legali, sottolineano che “Antonino Pulvirenti, che qualche giorno addietro si e’ dimesso da tutte le cariche sociali del Catania, ha chiarito oggi la sua posizione nel corso di un lungo interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, dimostrando in particolare la sua assoluta estraneita’ al fenomeno del calcioscommesse. Il signor Pulvirenti ha ammesso di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e cio’ al fine di salvare dalla retrocessione il Catania. Ha tuttavia manifestato la convinzione – concludono i legali – anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.
Anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, sembrerebbe coinvolto nelle vicende oggetto delle indagini svolte dai giudici di Catania dopo che anche il suo nome era spuntato nell’ordinanza del gip di Catania in merito alle indagini sulla presunta alterazione di Catania-Avellino. Secondo Lotito “l’ordinanza del giudice di Catania, alla pag. 468, afferma in modo chiaro che l’ipotesi secondo cui Claudio Lotito avrebbe in qualche modo condizionato il risultato della partita Catania-Avellino del 29 marzo 2015 `non è stata confermata dalla successiva attività di indagine e cozza logicamente con l’eventuale – ma alternativa – consapevolezza, nei predetti indagati, di avere conseguito l’obiettivo tramite l’attività di quegli intermediari ai quali, in seguito, ebbero invece a rivolgersi sistematicamente”. “Questo passo dell’ordinanza – prosegue il presidente della Lazio – contenuto nelle uniche 10 righe in cui il giudice parla di Lotito, è stato nascosto ai lettori, essendosi limitato il giornalista a riferire che il dott. Lotito non è indagato”. Per Lotito “l’affermazione è letteralmente inventata, frutto della volontà di certa stampa di denigrare in ogni modo Claudio Lotito: le telefonate intervenute tra il presidente del Catania ed Lotito hanno avuto ad oggetto aspetti economici che la società siciliana doveva affrontare in quel periodo dell’anno, in merito ai quali Pulvirenti ed i suoi collaboratori hanno chiesto consigli a Lotito, autorevole dirigente della Figc”. “Non vi è alcun elemento che consenta di affermare che nei colloqui si sia parlato di incontri di calcio del Catania e di condizionamento del loro risultato. L’ovvia reazione giudiziaria di Lotito sarà immediata”.