L’Fbi conferma: Hamsud-Din Jabbar un lupo solitario dietro l’attacco di New Orleans

Trump ha invocato un intervento della CIA per fermare ciò che ha definito una “violenta erosione della sicurezza nazionale”

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Nel riquadro, Shamsud-Din Jabbar

Shamsud-Din Jabbar, l’autore dell’attacco che ha sconvolto il quartiere francese di New Orleans nelle prime ore di Capodanno, è stato identificato come un lupo solitario. L’FBI ha confermato che Jabbar ha agito da solo, scagliandosi con un furgone contro la folla e causando 14 morti, oltre a numerosi feriti. Jabbar stesso è stato il quindicesimo morto, chiudendo tragicamente l’attentato.

Christopher Raia, vice assistente della divisione antiterrorismo dell’FBI, ha dichiarato: “Non crediamo che qualcun altro sia coinvolto in questo attacco, oltre a Shamsud-Din Jabbar, il soggetto su cui siete già stati informati”. Raia ha descritto l’attacco come “un atto di terrorismo premeditato e malvagio”. Gli investigatori stanno esaminando i dettagli della vita dell’attentatore per comprendere appieno le motivazioni dietro questo gesto estremo.

Un passato controverso

Le indagini hanno rivelato che Shamsud-Din Jabbar, cittadino americano nato in Texas, aveva prestato servizio attivo nell’esercito degli Stati Uniti per molti anni, continuando poi nella riserva fino a pochi anni fa. Il suo passato militare è stato descritto come impeccabile, ma negli ultimi anni sono emersi segnali preoccupanti di radicalizzazione. Jabbar aveva espresso pubblicamente opinioni estremiste sui social media e, poche ore prima dell’attacco, aveva pubblicato video in cui dichiarava la sua ispirazione all’ISIS e manifestava un desiderio ossessivo di compiere un gesto eclatante. Nel furgone utilizzato per l’attentato è stata ritrovata una bandiera dell’ISIS, un dettaglio che ha confermato le sue simpatie verso l’organizzazione terroristica.

Secondo fonti vicine all’indagine, Jabbar era stato sottoposto a controllo da parte delle autorità alcuni anni fa, ma non era stato considerato una minaccia imminente. Questo ha sollevato interrogativi sul livello di monitoraggio e prevenzione dei soggetti potenzialmente pericolosi, soprattutto quelli con addestramento militare e accesso a risorse logistiche.

Collegamenti con Las Vegas?

Le autorità stanno anche esaminando un’altra esplosione avvenuta a Las Vegas, dove un Cybertruck Tesla è esploso vicino al Trump Hotel. Sebbene non ci siano prove di un collegamento diretto tra i due episodi, entrambi i veicoli erano stati affittati tramite la stessa app, Turo. Gli investigatori stanno cercando di identificare il corpo gravemente ustionato trovato nel veicolo di Las Vegas, ma lo sceriffo ha escluso legami con l’ISIS.

Il presidente Joe Biden ha dichiarato da Camp David che tutte le risorse necessarie sono state messe a disposizione per proteggere il popolo americano. Ha sottolineato che l’attacco di New Orleans è stato un atto premeditato e che le indagini stanno proseguendo per garantire che non vi siano altre minacce imminenti. “L’FBI mi ha riferito che l’assassino era un cittadino americano, nato in Texas. Ha prestato servizio attivo nell’esercito degli Stati Uniti per molti anni. Poche ore prima dell’attacco ha postato dei video sui social media che indicavano che si ispirava all’ISIS, esprimendo il desiderio di uccidere”, ha dichiarato Biden.

Reazioni politiche e internazionali

Le reazioni politiche sono state immediate e polarizzanti. Il presidente eletto Donald Trump ha criticato le autorità su Truth Social, definendo gli Stati Uniti “uno zimbello nel mondo” a causa delle “frontiere aperte” e di una “leadership debole”. Trump ha invocato un intervento della CIA per fermare ciò che ha definito una “violenta erosione della sicurezza nazionale”. Il suo messaggio ha sollevato un acceso dibattito sulla gestione della sicurezza interna e sul ruolo delle agenzie di intelligence.

Sul fronte internazionale, la Cina ha espresso sgomento per l’attacco, definendolo un’azione brutale contro civili innocenti. Il presidente italiano Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio al presidente Biden, ribadendo l’importanza di contrastare il terrorismo attraverso una cooperazione internazionale più stretta. Papa Francesco, attraverso un telegramma inviato dal cardinale Pietro Parolin, ha espresso vicinanza spirituale alle vittime e alle loro famiglie, affidando le anime dei defunti alla misericordia divina. “L’intera comunità cristiana si unisce al dolore delle famiglie colpite e prega per la guarigione dei feriti”, si legge nel messaggio.

Conseguenze per la sicurezza nazionale

L’attacco ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza interna e sull’adeguatezza delle misure antiterrorismo negli Stati Uniti. Esperti di sicurezza hanno sottolineato la necessità di rafforzare i controlli sui soggetti potenzialmente radicalizzati, in particolare quelli con accesso a tecnologie avanzate o addestramento militare. La questione della radicalizzazione online è stata evidenziata come un fattore chiave, con un aumento del numero di individui ispirati da ideologie estremiste che agiscono in solitaria.

Le autorità locali e federali stanno lavorando per identificare eventuali lacune nei protocolli di sicurezza. “Questo attacco ci ricorda che il terrorismo interno è una minaccia reale e presente. Dobbiamo fare di più per prevenire tragedie come questa”, ha dichiarato un portavoce dell’FBI.

Conclusioni

Mentre gli Stati Uniti piangono le vittime dell’attacco di New Orleans, le autorità continuano a lavorare per garantire che episodi simili non si ripetano. Il tragico evento sottolinea la necessità di un maggiore monitoraggio delle persone a rischio di radicalizzazione e di misure più efficaci per prevenire atti di terrorismo interno. Al contempo, la cooperazione internazionale e una leadership forte saranno essenziali per affrontare questa sfida globale. Le famiglie delle vittime e la comunità di New Orleans continueranno a essere al centro dell’attenzione e del supporto, mentre il paese cerca di guarire da questa ferita profonda.