L’hip-hop compie 40 anni, una mostra ne racconta la storia
Dai ghetti alle platee mondiali attraverso cimeli e musica video
Ormai è un genere amatissimo in tutto il mondo, nato nel Bronx dalla musica di protesta, l’hip-hop compie 40 anni. Per questo a Washington è stato creato un museo che attraverso cimeli di ogni tipo ripercorre la storia dell’hip – hop dalle origini ad oggi. Grandi cerimonieri dell’evento i rapper Master Gee, Grandmaster Caz e Melle Mel.
I primi due sono considerati tra i padri fondatori del genere con la loro Sugarhill Gang grazie a Rapper’s delight, il titolo di prima canzone rap ad ottenere un successo nella storia della musica. Il brano inizia con le seguenti parole rappate da Wonder Mike: I said a hip hop, a hippie, a hippie to the hip hip hop . E da qui nasce la cultura hip-hop, fatta di rap, ballo, djing e writing, per cercare un riscatto sociale nei ghetti e una alternativa alla droga, ma ora le cose sono cambiate.[irp]
“La cultura hip-hop ora è più una subcultura, una cultura della droga e della violenza, che non ha niente a che vedere con quella delle origini” spiega Melle Mel. “Non è cresciuto, è regredito, c’è una generazione perduta, che non ha accettato la nostra lezione, la generazione del crack ha buttato via la nostra lezione e messo una distanza dalla cultura dell’origine” continua Grandmaster Caz. I fattori che hanno influenzato la cultura hip-hop sono complessi e numerosi e la mostra di Washington cerca ricostruire l’evoluzione di questo movimento nato negli anni ’70 da un grande party di DJ Kool Herc nel Bronx.