Liberato Zanotti, Conte: “Successo delle nostre istituzioni”

6 aprile 2019

E’ atterrato in serata a Ciampino l’aereo con a bordo Sergio Zanotti, l’imprenditore bresciano sparito nell’aprile 2016 in una zona a cavallo tra Turchia e Siria. L’aereo e’ atterrato intorno alle 23 di ieri. Oggi il pm Sergio Colaiocco, che sulla vicenda aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalita’ di terrorismo, lo sentira’ presso la caserma dei Ros. “Sono contenta. Pero’ non so niente di piu’. Adesso lo aspetto”. Sono queste le prime parole della sorella di Sergio Zanotti. “Sono troppo felice” ha commentato la sorella in lacrime.

L’annuncio della liberazione è stato dato in serata dal premier Giuseppe Conte, mentre l’imprenditore bresciano era gia’ in volo per l’aeroporto Ciampino di Roma. “Il nostro connazionale appare in buone condizioni generali e tra qualche ora – ha detto il premier -. Un ulteriore successo delle nostre istituzioni e, in particolare, dell’Aise: a loro il mio piu’ vivo e sentito ringraziamento”. Il 20 marzo, nel corso di un incontro alla Luiss, Conte, parlando del caso di Silvia Romano, aveva assicurato che “tutti i cittadini che non sono rientrati in Italia sono attenzionati” attraverso i canali di intelligence e diplomatici e aveva aggiunto, rispondendo alla sollecitazione di uno studente, che “non per il caso che lei ha detto, ma per un altro caso che non posso anticipare, spero di portare nei prossimi giorni una bella notizia”.

TRE ANNI DI MISTERI

Nato a Marone (BS) il 23 febbraio 1960, Zanotti si era recato il 13 aprile 2016 in Turchia, a Istanbul, da dove avrebbe dovuto successivamente recarsi nella Provincia di Hatay, al confine con la Siria, per motivi di lavoro, ma da quella data era scomparso. L’Unita’ di Crisi, che negli anni ha mantenuto contatti regolari con la famiglia, si era immediatamente attivata in coordinamento con le Agenzie di Intelligence e Sicurezza, il ROS dei Carabinieri e l’Autorita’ giudiziaria. La vicenda dell’imprenditore bresciano e’ sempre apparsa piuttosto misteriosa. Negli ultimi anni sono venuti alla luce messaggi e video nei quali l’uomo aveva chiesto l’intervento del governo italiano per evitare una “sua eventuale esecuzione”. In un video, in particolare, era apparso in ginocchio, con una t-shirt azzurra in una stanza spoglia con due uomini vestiti di nero e armati di fucile alle spalle. A marzo 2017 sui social era apparso un messaggio, con le foto di Zanotti e del suo passaporto, e un messaggio che minacciava il governo italiano, se non avesse risposto alle richieste, di ucciderlo “entro tre giorni”.

L’EX MOGLIE

La fine di un incubo durato tre anni: per tre anni il padre delle sue figlie e’ rimasto un fantasma in mano a rapitori in Siria. E oggi, invece, e’ tornato a casa, sano e salvo. Jolande Manier, moglie separata di Sergio Zanotti e madre delle sue due figlie, ad Agi ha confermato che in fondo ha sempre sperato nel lieto fine, malgrado tutte le difficolta’. “Ho tenuto duro e quella di oggi e’ stata la piu’ bella notizia che ho potuto dare alle mie figlie che pensavano il papa’ oramai morto”. Non solo. “Ho sempre difeso Sergio e adesso sara’ lui a dire le cose come stanno”, ha detto in serata. “Pero’ tre anni di sequestro e finalmente e’ stato liberato. Vuol dire che non era un falso sequestro. Tutti hanno pensato male ma io sapevo che non poteva essere cosi’. Ho passato tre lunghissimi anni a chiedermi che cosa ha fatto”. Sul silenzio degli ultimi due anni, la moglie di Zanotti ha spiegato che era meglio “saperlo morto”: “Non ho piu’ detto nulla, facendo credere che il messaggio della fotografia con la data di nascita e di morte fosse vera”, ha rimarcato. “L’ho dato per morto, almeno le mie figlie hanno lenito il dolore. Era il 14 giugno del 2017. Mi dicevano che la verita’ sarebbe venuta a galla: e la verita’ e’ che Sergio e’ vivo e sta bene”.

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