I cittadini della Liberia scelgono oggi il loro nuovo presidente, in un ballottaggio che mette di fronte il vice presidente Joseph Boakai all’ex fuoriclasse del calcio George Weah. Weah, 51enne con un passato nel Milan e che nel 1995 ha vinto nel il Pallone d’Oro, si è aggiudicato il primo turno, senza tuttavia raggiungere il quorum necessario del 50 per cento dei voti per un successo senza ricorrere al ballottaggio. Ricorsi e “beghe” legali hanno rinviato la consultazione che designerà il successore di Ellen Johnson Sirleaf, la prima presidente donna eletta in uno stato africano. In 73 anni la Liberia, fondata da schiavi americani liberati nel diciannovesimo secolo, non ha mai avuto una transizione di potere agevole. Le operazioni di voto sono iniziate alle 9 ora italiane e i seggi resteranno aperti dieci ore: la chiusura è fissata per le 19. Sono oltre due milioni gli aventi diritto al voto. Il voto sceglierà come detto il successore della presidente Ellen Johnson Sirleaf, che si dimetterà a gennaio dopo dodici anni al potere, prima donna eletta capo di stato in Africa e premio Nobel per la Pace. La leader rivendica il merito di aver fatto rinascere il Paese dalle ceneri della guerra civile (1989-2003) e di aver reagito alla crisi dell’epidemia Ebola (2014-2016). Nel primo turno di voto, il 10 ottobre, Weah è risultato primo con il 38,4 per cento dei voti. Boakai secondo con il 28,8 per cento. Questo risultato ha innescato un ballottaggio, nel quale non è detto che Weah prevalga. Ibrahim Al Bakri Nyei, analista politico della School of Oriental and African Studies (SOAS) di Londra, ha sottolineato che l’ex fuoriclasse del Milan si trova in una situazione simile a quella del 2005, quando perse con Sirleaf nonostante pronostici ampi di vittoria.