Sicilia, un libro sui 30 anni della commissione Antimafia
Oltre 80 missioni esterne in comuni e prefetture, un migliaio di audizioni, 70 istruttorie aperte, 600 documenti prodotti e custoditi, 27 disegni di legge elaborati e approvati. E’ il bilancio dell’attivita’ della Commissione di inchiesta sui fenomeni della mafia dell’Assemblea regionale siciliana dal suo insediamento nel 1984, fino ai nostri giorni. Le memorie sono raccolte nel libro “Trent’anni di antimafia nel parlamento siciliano -i lavori della commissione d’inchiesta 1984-2014” presentato oggi nella Sala Rossa dell’Ars. Il volume raccoglie gli atti normativi e ispettivi in tema di lotta alla mafia prodotti dalle otto commissioni che si sono susseguite dal momento in cui il parlamento regionale, il 3 novembre del 1983, approva all’unanimita’ un ordine del giorno che ne delibera l’istituzione. La prima commissione sara’ istituita l’11 ottobre dell’anno successivo, presieduta dal socialista Angelo Ganazzoli. “Un consuntivo fatto di luci ed ombre, di stagioni intense e di opacita’ ed apatia. Bisogna fare di piu’: l’ investigazione politica deve prescindere da quella giudiziaria, proprio perche’ la politica non puo’ delegare tutto alla magistratura. Anzi, in alcuni casi deve arrivare prima delle Procure”, ha affermato il presidente Nello Musumeci (foto), presentando il volume alla stampa ed ha denunciato “l’incapacita’ della classe politica di mettersi in discussione ed il rifiuto di spezzare quel cordone che tiene uniti politici onesti e politici chiacchierati. Occorre applicare – ha aggiunto Musumeci – la legge 4 del 91 e poter procedere con maggiore efficacia nelle indagini sui funzionari e i dipendenti della pubblica amministrazione che spesso si pone di fronte alle indagini con atteggiamento di sufficienza. E’ indispensabile applicare la trasparenza non solo alla politica, ma a tutta la macchina burocratica, rimuovendone incrostazioni e arbitrii”.