L’impresa di Beatriz Flamini, 500 giorni isolata in una grotta
L’atleta spagnola a 70 metri di profondità, libri e no telefono VIDEO
È uscita sorridente, accolta dagli applausi e con gli occhiali da sole per riabituarsi alla luce dopo aver trascorso 500 giorni da sola in una grotta. Beatriz Flamini, atleta d’élite e alpinista spagnola, da novembre 2021 si era isolata a 70 metri di profondità nella grotta di Los Gauchos, vicino a Motril, in Andalusia. Aveva con sé libri, luce artificiale e macchine fotografiche per registrare la sua esperienza; niente telefono o strumenti di misurazione del tempo; il cibo le veniva lasciato da un’équipe tecnica in un punto della grotta in cui non avrebbe avuto alcun contatto con altre persone.
La sua esperienza estrema sarà oggetto di un documentario della casa di produzione spagnola Dokumalia; aveva tra gli obiettivi quello di vedere le ripercussioni mentali e fisiche di un tale isolamento. Come ho fatto? “La paura è naturale – ha raccontato la 50enne in una conferenza stampa – ma non bisogna mai farsi prendere dal panico e paralizzarsi”. “Se ti proietti nel passato e nel futuro, cioè se sei dove sei, nel tuo presente, ma la tua mente è rivolta a ciò che hai lasciato o a ciò che troverai, diventi ansioso, giusto? La chiave è nel qui e ora”.
Ha raccontato di aver passato momenti difficili, come un’invasione di mosche all’interno della grotta, ma non ha mai pensato di arrendersi: “Ho passato il tempo mangiando, leggendo, lavorando a maglia, ho scritto molto, pianificato, sviluppato nuovi progetti”. “Non ho parlato con me stessa ad alta voce, le conversazioni che ho avuto sono state assolutamente interne”, ha detto scherzando. “Sono andata molto d’accordo con me stessa”.