Lina Merlin, Senato pensa a busto. Abolì case chiuse e figli NN

La senatrice fu una leonessa combattiva e si inimico’ il mondo

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Roma, Italia, 1958. In Parlamento si discute da 7 anni la legge per chiudere 730 bordelli e affrancare circa 4mila prostitute. Un deputato obietta: “Perche’ abolire le case chiuse? Svolgono una funzione sociale. Servono a proteggere la salute pubblica”. La risposta della senatrice socialista fu fulminante: “Benissimo. Allora per la funzione sociale creiamo una sorta di servizio di leva di 6 mesi per tutte le ventenni, naturalmente includendo le vostre figlie e le vostre sorelle”. Lina Merlin fu una leonessa combattiva e si inimico’ il mondo. Il Senato sta ora valutando di porre un suo busto a Palazzo Madama. Intervistata da Enzo Biagi che la guardava con preoccupata sorpresa, Merlin dichiaro’: “Leggiamo la Bibbia. Dio sommerse il mondo e salvo’ solo Noe’ e gli altri ospiti dell’arca. Cio’ nonostante gli uomini continuarono a peccare. Allora Dio mando’ i 10 comandamenti. Da allora quanti uomini hanno peccato sul ‘non fornicare’ e sul ‘non desiderare la donna d’altri’? Non sono cosi’ ingenua da pensare di voler abolire la prostituzione. La legge dello Stato non deve pero’ tollerare il traffico delle donne e l’iscrizione in liste dalle quali non si puo’ piu’ uscire”. Oscar Luigi Scalfaro parlo’ di Lina Merlin con ammirazione. “Fece la sua battaglia con tale passione – disse Scalfaro – che gli italiani chiamarono i bordelli le ‘case Merlin’. Lei spese il cognome suo e della sua famiglia per questa battaglia senza alcun ripensamento. Lo fece per un’opera di redenzione”. Nel 1958 la proposta Merlin divenne legge e la svolta decisiva fu quando la senatrice minaccio’ di rendere noti i nomi della classe medica e dei tenutari che guadagnavano sui bordelli.

Il principio di base della Merlin fu la Convenzione Onu del 1949: “E’ punibile colui che tiene o dirige una casa di prostituzione o che affitta un immobile ai fini della prostituzione altrui. E’ ugualmente punibile ogni persona che finanzia o contribuisce a finanziare una casa di prostituzione. Va abrogato ogni regolamento o uso, secondo il quale le donne che si danno alla prostituzione, che desiderano darvisi, o sono sospette di farlo, debbono farsi iscrivere in registri speciali”. Merlin non chiuse solo i bordelli. A lei l’Italia deve la scomparsa dei figli di NN e l’inserimento nell’articolo 3 della Costituzione del principio ‘tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso’. Insegnante elementare, nata nel 1887 a Pozzonovo di Padova, Lina Merlin perse la cattedra perche’ rifiuto’ l’adesione al Partito fascista. Dal 1919 era infatti iscritta al Psi. Fu arrestata 5 volte, fece 4 anni di confino in Sardegna e fu amnistiata solo per il matrimonio del re con Maria Jose’. Con Pertini e Basso partecipo’ all’insurrezione di Milano e fece parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Nel 1946 fu tra le 21 donne elette alla Costituente. Si batte’ anche per il Polesine, soprattutto dopo l’alluvione. Il 10 giugno 1948 fu la prima donna a parlare al Senato e intervenne in difesa di un bracciante 24enne ucciso dalla Polizia. Oggi il Comitato ‘Lina Merlin, la senatrice’ chiede che venga posto il suo busto a Palazzo Madama. “Credo – afferma Laura Puppato (Pd) – che Lina Merlin entri nella top ten dei politici del ‘900. Non chino’ mai il capo e il Senato le deve molto. Raccolse con Carla Voltolina le lettere delle prostitute dell’epoca per testimoniare come la via d’uscita da quel mondo fosse impossibile.

Fu una grande della storia d’Italia e fu definita una ‘pacefondaia’”. Pia Locatelli, capogruppo Psi alla Camera, cita i suoi riferimenti ideali: Kuliscioff, Brundtland e Merlin. “La fama ottenuta con la legge che chiuse i bordelli – afferma Locatelli – ha oscurato altre parti della sua storia altrettanto importanti: l’articolo 3 della Costituzione e l’abolizione dei figli di NN. Mi piace onorare la sua memoria, proprio in tempi in cui alcuni vorrebbero considerare i ‘sex worker’ lavoratori come gli altri. La legge Merlin e’ tuttora una delle migliori d’Europa”. Il Senato commemorera’ Lina Merlin il prossimo 13 giugno nella sala Zuccari. Ad ottobre ci saranno convegni anche all’Archivio di Stato di Rovigo, Milano e nel nuorese, dove visse da confinata. E’ in via di ampliamento anche il libro di Anna Maria Zanetti ‘La senatrice Lina Merlin, un ‘pensiero operante”, edito da Marsilio. Alla conferenza stampa di oggi al Senato era presente anche Maurizio Sacconi, Presidente della Commissione Lavoro.Nel corridoio dei busti del Senato merita un posto l’effige di Lina Merlin, prima donna a parlare nell’Aula di Palazzo Madama, senatrice nelle prime tre legislature, madre costituente e promotrice di alcune leggi fondamentali per i diritti delle donne e dei piu’ deboli. La proposta – si legge in una nota – e’ stata presentata in una conferenza stampa al Senato dalla senatrice del Pd Laura Puppato, dalla capogruppo del Psi alla Camera Pia Locatelli, dalla Presidente del Comitato “Lina Merlin, la senatrice” Paola Lincetto, dalla giornalista Anna Maria Zanetti e dalla vicepresidente della Fondazione Anna Kuliscioff Marina Cattaneo.

Nell’occasione il Comitato, nato nei 130 anni dalla nascita dell’esponente politica per promuoverne la figura a tutto tondo, ha presentato anche altre attivita’, tra cui il convegno che si terra’ il 13 giugno nella Sala Zuccari del Senato. “Dedicare un busto a Lina Merlin proprio al Senato, nel luogo dove si e’ svolta tutta la sua attivita’ parlamentare – ha detto Laura Puppato – significa restituire a questa straordinaria figura politica femminile il posto che le spetta, attribuendole il giusto valore, che e’ pari a quello riconosciuto ai piu’ importanti uomini politici del ‘900. Merlin viene ricordata per la legge che ha chiuso i bordelli, ma in realta’ a lei si deve l’inserimento nell’articolo 3 della Costituzione l’importante inciso ‘senza distinzione di sesso’, ha contribuito all’approvazione della legge per il riconoscimento di diritti ai bambini ‘figli di Nn’ e alle normative sulle lavoratrici madri. Dopo essere stata partigiana, aver scontato 4 anni di confino e aver partecipato alla Costituente, da laica, socialista e riformista e’ stata la prima donna a parlare nell’Aula del Senato. In tre legislature a Palazzo Madama ha combattuto senza sosta per i diritti delle donne e dei piu’ deboli. Il riconoscimento del Senato a Lina Merlin – ha concluso Laura Puppato – e’ un riconoscimento all’attivita’ delle donne in questo ramo del Parlamento”.