L’intelligenza artificiale fa passi da gigante in agricoltura

11 aprile 2018

In agricoltura le nuove tecnologie stanno facendo passi da gigante. L’utilizzo di applicazioni e intelligenza artificiale permette di migliorare le condizioni di lavoro e la produttività. Per fare il punto sui nuovi processi avviati con l’Industria 4.0, CNH Industrial ha organizzato un workshop tecnico a Fico Eataly World a Bologna. Gennaro Monacelli, design analysis and simulation di CNH Industrial: “Prevediamo che nel breve e nel medio termine esisterà una collaborazione tra l’operatore e la macchina a vantaggio dell’operatore. Quindi non sostituzione completa dell’operatore ma ausilio alle sue attività di lavoro, quindi aumentando l’efficienza e la produttività della macchina, che è quanto richiesto dagli agricoltori e dai nostri customer”. Una delle principali novità che si affacciano nel mondo delle macchine per l’agricoltura è la guida autonoma. Valerio Galli, managing director di Esi Italia: “Per implementare questo tipo di tecnologie è sicuramente necessario fare uno step avanti anche nelle metodologie di progettazione e verifica di quello che si fa. Una macchina autonoma, che sia per agricoltura o no, è difficile da testare.

Di conseguenza quello che cerchiamo di proporre per facilitare il raggiungimento di questi obiettivi è la virtualizzazione dei test che servono per validare tutta la tecnologia che c’è a bordo macchina. Quindi validare come la macchina si comporterà in realtà, ma farlo in un ambiente virtuale, simulato, in cui ovviamente i rischi non sussistono perché c’è solo una realtà simulata”. CNH Industrial ha tra i suoi partner anche l’università di Modena che collabora allo sviluppo tecnologico delle nuove competenze del futuro. Margherita Peruzzini, professore associato al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’università di Modena: “Abbiamo un laboratorio di virtual reality e abbiamo attivato corsi specifici in cui i nostri studenti e laureandi possono sviluppare nuove competenze che l’industria nei prossimi anni sicuramente richiederà”. Nello sviluppo delle competenze, 4.0 il lavoro di squadra fra università e industria sarà dunque sempre più importante.

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