A tre anni dall’ultimo scudetto vinto, l’Inter torna al successo in campionato conquistando il ventesimo titolo della sua storia, a cinque giornate di anticipo dalla fine del Campionato. Un titolo vinto nel derby battendo il Milan 2-1 in “trasferta” e grazie alle reti di Acerbi al 19′ e Thuram al 49′. Tomori accorcia all’80’.
Acerbi-Thuram, dunque, è la doppia firma della ventesima stella per l’Inter che conquista lo scudetto forse nella partita più bella per il popolo nerazzurro: il derby. Già, perché a vincere i titoli l’Inter c’era abituata ma farlo nel derby ha un sapore in più e allora la felicità ha il nome della stracittadina. Finisce 2-1 per l’Inter con il gol di Tomori che mette più pepe al finale di partita. Scudetto vinto in “trasferta” e pazienza se a Milano diluvia.
Ballare sotto la pioggia è ancor più bello anche se la parata con l’autobus scoperto non dovrebbe più andare in scena domani o mercoledì come inizialmente previsto, con l’ipotesi che possa slittare al weekend. Partita mai in discussione nel primo tempo a San Siro. Acerbi la mette subito in cassaforte: segna di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e siamo 1-0 su una dormita della difesa rossonera. Il 2-0 è nell’aria ma Lautaro sbaglia clamorosamente.
Il Milan si spegne su una conclusione di Leao che Sommer blocca. Inter ancora vicina al raddoppio don Thuram. Dall’altra parte Sommer è vigile su Calabria. Il 2-0 in avvio di ripresa. Thuram trova il 2-0 con un destro rasoterra che si infila alla destra di Maignan. Così i nerazzurri sono campioni d’Italia. Il Milan reagisce e ci prova con Theo Hernandez da fuori: Sommer para. L’Inter gioca in scioltezza. Arriva il momento dei cambi. Nel Milan dentro Bennacer e Chukwueze al posto di Loftus e Adli. Poi Giroud per Reijnders. Al 74′ Pulisic ha la chanche dell’1-2.
L’americano riesce ad agganciare un pallone dentro l’area, defilato sulla sinistra: tiro di controbalzo, ma la palla vola alta. La curva nord canta “Pioli is on fire”. È proprio il coro, diventato famoso in occasione dello scudetto vinto dal Milan due anni fa al termine di un duello stagionale con l’Inter, a diventare uno dei più cantati nella Curva Nord interista, in segno di scherno nei confronti del tecnico emiliano che rischia di perdere il sesto derby consecutivo, il più pesante. Continuano i cambi: Frattesi e Carlos Augusto per Barella e Dimarco nell’Inter.
Anche Okafor per Musah nel Milan. E siamo al 77′. Il Milan non vuole cedere così facilmente: Tomori accorcia le distanze di testa all’80’. Chukwueze crossa sulla sinistra dell’area per Leao che fa da sponda di testa al centro: Gabbia colpisce di testa, Sommer devia sul palo ma poi Tomori ribatte in rete a porta vuota. Ora la partita è riaperta. Ultimi 10′ di fuoco. All’83’ a seguito di una bella azione dei rossoneri, Pavard salva sulla linea una respinta di Sommer. La partita si accende. Il Milan si riversa nell’area avversaria. I cinque minuti di recupero sembrano una eternità. I dtre rossi a Dumfries, Theo Hernandez e Calabria rinviano la festa in un finale esplosivo. Festa che scatta dopo sette minuti di recupero. Poi il triplice fischio fa partire la festa.
L’Inter è la prima squadra a vincere aritmeticamente lo Scudetto in un derby stracittadino nella storia della SerieA a girone unico; inoltre, quella nerazzurra è la 2ª squadra italiana a conquistare almeno 20 Scudetti, dopo la Juventus (36). Poi ci sono Milan 19, Genoa 9, Bologna 7, Pro Vercelli 7, Torino 7, Napoli 3, Roma 3, Lazio 2, Fiorentina 2, Verona 1, Sampdoria 1, Cagliari 1, Casale 1, Novese 1.
Nel 2020 guidava la Lazio e ha sfiorato l’impresa, nel 2022 ha perso col Milan. Oggi lo ha centrato con l’Inter: “Lo Scudetto stasera è una bellissima serata, da condividere con tutti, società, dirigenti, presidente che purtroppo non è qui con noi ma che è felicissimo e l’ho sentito” le parole di Simone Inzaghi in conferenza stampa ieri sera. “Il pensiero va anche alla mia famiglia, a mia moglie, ai miei genitori, che in questi tre anni sono stati importanti. Il mio limite è non tener fuori il lavoro fuori di casa, quindi li ringrazio tutti”.
Cosa la rende più contento: “Questa gente, la passione dei tifosi. Vedo 3 anni con 6 trofei e una finale di Champions: era difficili immaginarsela così. Grazie ai ragazzi. Abbiamo la matematica in un derby in casa del Milan: è un qualcosa che rimarrà. Vorrei rendere onore al Milan: non era per loro semplice giocare psicologicamente e hanno dato tutto fino alla fine, sono stati validissimi avversari in questi tre anni e lo saranno anche nei prossimi anni”. Qual è il suo merito: “Il lavoro quotidiano. Per il bene dell’Inter lavoriamo in un’unica direzione per serate come oggi. Sarà indimenticabile. Festeggeremo insieme alla nostra gente. In Duomo sono già tantissimi e se lo meritano”.
Che giornata è stata: “Volevamo vincerlo stasera. Pensavo che qualcuno dicesse qualcosa stamattina per l’allenamento sotto la pioggia, ma nessuno: abbiamo lavorato stamattina su dettagli che sono stati importantissimi, come sui piazzati”. Come si inserisce nella storia dell’Inter: “Chiaramente me l’hanno detto in questi giorni della vittoria dello Scudetto in casa del Milan… Benissimo quest’anno il campionato, la Supercoppa. È un lavoro che parte da lontano, dalla prima di Champions con il Real Madrid. Sono stati tre anni meravigliosi”.