Samir Handanovic e l’Inter si dicono addio. Dopo 11 stagioni, il portiere sloveno lascia il club nerazzurro, sebbene non sia chiaro se per dire addio al calcio o se per continuare la sua carriera altrove. Intanto l’Inter lo saluta con un lungo comunicato affidato al proprio sito ufficiale. “Un riferimento assoluto, un leader dello spogliatoio, un capitano coraggioso. Samir Handanovic è stato tutto questo, nelle 11 stagioni in cui ha difeso la porta nerazzurra. La sua firma con l’Inter risale al 9 luglio 2012, dimostrando dal primo momento doti tecniche eccezionali abbinate a un grande carisma che lo hanno reso tra i migliori portieri della storia interista.
Ne sono prova le 455 presenze condite da 166 clean sheet. Grazie a questi numeri straordinari Samir ha raggiunto Ivan Ramiro Cordoba (455) al 10° posto della classifica dei giocatori con più presenze con la maglia dell`Inter in tutte le competizioni, entrando così nella top-ten della classifica all-time di presenze della storia nerazzurra. Un traguardo storico e prestigioso per il portiere sloveno che è anche il secondo straniero con più presenze nella storia della Serie A, davanti a lui solo Javier Zanetti (615 partite, tutte con l’Inter). Altrettanto prestigioso è anche il record di rigori parati in campionato: sono 32 in totale. Nessuno come lui nella storia della Serie A.Una carriera straordinaria in cui in nerazzurro oltre allo Scudetto, può vantare 2 coppe Italia e 2 Supercoppe italiane. Ad Handanovic vanno i saluti, i ringraziamenti e l’affetto sincero di tutti i tifosi e di tutta la famiglia nerazzurra. Grazie, Samir!”.
Intanto, l’Inter di Simone Inzaghi riparte “con tanta voglia, la scorsa è stata una stagione intensa, lunga ed entusiasmante”. Sono le prime parole del tecnico nerazzurro ad Appiano Gentile, prima dell’avvio del ritiro. “Ci sono stati momenti difficili – prosegue – nei quali siamo stati bravi, e parlo di tutto l’ambiente Inter, a compattarci. È venuta fuori una stagione ricca di soddisfazioni: adesso riprendiamo con tanta voglia, sarà una stagione intensa e vogliamo che sia piena di soddisfazioni”. L’obiettivo ora è lo scudetto: “Chiaramente sì, il Dna dell’Inter è il Dna della vittoria. Sappiamo che è il grande obiettivo, come per tutte le grandi squadre: non mi va di partecipare a pronostici, noi sappiamo che siamo l’Inter e abbiamo il dovere di cercare la seconda stella. Sappiamo che il percorso nelle coppe negli ultimi due anni è stato pressoché perfetto: abbiamo perso la partita col Liverpool e a Istanbul. Allo stesso modo sappiamo che in campionato avremmo dovuto fare meglio”.
Lukaku vuole restare: “Sul mercato ho totale sintonia con questi dirigenti, con questo presidente. Si sta lavorando, come ha detto Marotta è normale che sia un mercato difficile, ma stiamo operando nel migliore dei modi. Gli acquisti ne sono una testimonianza: conosciamo tutti Frattesi e Thuram, lo stesso Bisseck ha appena terminato un Europeo Under 21. C’è stato il ritorno a casa di Di Gennaro, per quanto riguarda Lukaku è giocatore di un’altra squadra: sappiamo cosa rappresenta per l’Inter e cosa ha fatto lo scorso anno nella parte finale. Ho lottato tanto per riportarlo qui lo scorso campionato, vorremmo farlo anche quest’anno e faremo il possibile. Il mercato è imprevedibile: abbiamo dei giocatori oggi che magari non ci saranno domani, e magari ne arriveranno altri. Non aiuta il mercato aperto, ma ci siamo abituati”.
Dopo Istanbul, l’Inter può giocare la Champions per vincerla: “L’avevo detto prima della finale. Non c’era tutta questa distanza e poi l’abbiamo dimostrato in campo, giocando alla pari contro il Manchester City. Ci è dispiaciuto tantissimo, abbiamo tenuto testa alla squadra più forte d’Europa ma negli ultimi anni abbiamo cercato di colmare il divario. Sappiamo la storia dell’Inter negli ultimi 10 anni, con grandi problemi in Champions: in questo biennio ci siamo migliorati e sappiamo che confermarci sarà difficilissimo, ma ci sarà grandissima voglia”. Il turnover della parte finale della scorsa stagione sarà una chiave: “Sappiamo che avremo bisogno di tutti i giocatori, l’anno scorso è stato così e l’augurio è che tutti possano essere disponibili perché l’anno scorso si è vista la differenza quando abbiamo recuperato giocatori che ci erano mancati”.
Inzaghi comincia la stagione in scadenza di contratto: “Quello che mi preme è il campo e il lavoro che comincerà domani, il mio pensiero l’ho detto a dirigenza e presidente. Poi sono sereno”. Capitolo calendario. “Senz’altro sarà importantissimo partire bene, penso allo scorso anno in cui non siamo partiti nel migliore dei modi. Il calendario lo guardo ma fino a un certo punto: l’anno scorso gli ultimi due mesi dovevano essere i più duri e invece abbiamo fatto quasi il massimo dei punti tolta la sconfitta di Napoli”. ESPN l’ha inserito nei migliori 10 allenatori del mondo: “Mi fa enormemente piacere. Speriamo di poter scalare altre posizioni in futuro”. Il finale di Istanbul con la paura messa a Guardiola un messaggio per i suoi detrattori: “Io non ho sassolini da togliermi, penso solo al campo e al lavoro, come avevo detto in una conferenza cerco di lavorare al meglio per la mia società. Come ho fatto alla Lazio, così faccio all’Inter. Io mi trovo benissimo in questa società, con la dirigenza e con i tifosi. Cerco di proseguire in questo modo, sapendo che è il terzo anno ed erano 13-14 anni che un allenatore non lo faceva all’Inter. So che questo merito ce lo siamo guadagnati col campo”.
Tutte le altre big hanno cambiato qualcosa. L’Inter è rimasta la stessa con un gruppo rodato: “Le griglie sono difficili da fare, c’è una squadra campione d’Italia che ha fatto un percorso straordinario, altre hanno cambiato: noi siamo lì e vogliamo competere. Il desiderio è la seconda stella, i nostri tifosi la sognano da anni, speriamo di potergliela regalare”. Capitolo mercato: “Sappiamo che abbiamo delle caselle da riempire, con la dirigenza siamo in sintonia. Faremo 20 giocatori più tre portieri più 4-5 ragazzi che saranno con noi. Sappiamo che ci manca un centrocampista, che Calhanoglu farà il play, che abbiamo una casella da colmare col braccetto di destra. L’anno scorso siamo stati tutti quanti bravi a mettere Darmian in quel ruolo: ha fatto una grandissima annata e sarà riconfermato lì.
Dovremo essere bravi a migliorare e completarci: in difesa ci manca chiaramente un uomo, un uomo a centrocampo, un attaccante”.