L’ira dei renziani dopo il “grave caso” del Senato: “Chiarimento o non si va avanti”
Ogtetto del contendere l’elezione di Salvatore Torrisi (Ap) come presidente della commissione Affari costituzionali
Renziani in fibrillazione dopo il “caso” del Senato, con l’elezione di Salvatore Torrisi (Ap) come presidente della commissione Affari costituzionali. Il caso è ritenuto “grave” dai vertici del Pd, in contatto continuo con Ap, che sta cercando di convincere Torrisi a dimettersi. Ma anche se l’operazione riuscirà, si è aperta una “ferita” nella maggioranza che fa traballare lo stesso governo, già in fibrillazione per i dissidi tra renziani e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan emersi chiaramente ieri. “Lo stesso Renzi è convinto che serva un chiarimento politico – afferma un senatore vicino all’ex segretario -. Oggi c’è stato questo ‘incidente’ ma tutti i giorni c’è una guerriglia, con Mdp che coglie ogni occasione per mandarci sotto in commissione. O c’è una maggioranza stabile di governo o non ha più senso andare avanti”.
Per questo motivo i democratici hanno chiesto un incontro al capo dello Stato Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Al Senato si è creata una grave ferita alla maggioranza, vediamo se è possibile curarla e come. E’ un fatto politico importante – afferma il presidente del Pd Matteo Orfini -. Abbiamo chiesto un incontro a Mattarella e a Gentiloni per fare una valutazione sulla situazione politica”. “Credo che quanto accaduto in Senato – afferma Lorenzo Guerini, coordinatore della mozione Renzi – sia molto grave dal punto di vista politico. A fronte di un’intesa in maggioranza sulla candidatura in commissione nel segreto dell’urna ci sono stati voti in altra direzione, pezzi di maggioranza hanno votato con Fi e M5s. È molto grave, un tradimento della corretta modalità di stare insieme, siamo preoccupati”.