Cronaca

Terremoto in Vaticano, l’ira di papa Francesco: toglie a Becciu i diritti da cardinale

Prima di Giovanni Angelo Becciu, questa sera, solo Theodore McCarrick (2019), per comprovati abusi sessuali su minori, Keith Michael Patrick O`Brien (2015), per comprovati abusi sessuali, e Louis Billot (1927), per un insanabile conflitto teologico-politico con Pio XI, nella storia moderna, sono stati colpiti nell’appartenenza al club più esclusivo di Santa Romana Chiesa, quello del collegio cardinalizio.

E già questo segnala la gravità estrema della decisione assunta da Papa Francesco e comunicata in un irrituale comunicato diramato dalla sala stampa vaticana nella serata di giovedì. Ma mentre i tre precedenti dell’ultimo secolo avevano ruoli per così dire marginali – arcivescovo ormai emerito di Washington McCarrick, arcivescovo ormai emerito di Edimburgo O’Brien, semplice teologo Billot – questa è la prima volta che la suprema sanzione colpisce un cardinale che rivestiva, fino alla improvvisa rinuncia, il ruolo di capo dicastero vaticano ed ha rivestito, fino a pochi anni fa, il delicatissimo ruolo di Sostituto della Segreteria di Stato, il numero tre della catena di comando nella Santa Sede, l’unico officiale che si può permettere di presentarsi all’appartamento del Pontefice senza essere preannunciato. Segno che all’origine della odierna decisione di Jorge Mario Bergoglio ci deve essere una spropositata gravità.

Il bollettino vaticano non fornisce dettagli, né filtrano spiegazioni dai canali ufficiali dello Stato Pontificio. “Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia dalla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu”, si legge nel comunicato diffuso poco prima delle 20 dal Vaticano. Va peraltro notato che mentre McCarrick e Billot sono stati espulsi dal collegio cardinalizio, Becciu, e prima di lui O’Brien, hanno rinunciato ai “diritti connessi al Cardinalato”, quelli previsti dai canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico (Conclave, Concistoro, ecc). Una sfumatura meno ultimativa, ma il provvedimento papale, è assolutamente straordinario, cela comunque una motivazione, non spiegata, di estrema gravità. Monsignor Giovanni Angelo Becciu, sardo di Pattada, nel Sassarese, 72 anni, focolarino, è stato ordinato sacerdote nel 1972. Entrato giovne nel servizio diplomatico della Santa Sede, ha scalato i gradini del cursus honorum delle feluche del Papa.

Nominato vescovo da Giovanni Paolo II, e consacrato dal cardinale Angelo Sodano nel 2001, Becciu è stato nunzio apostolico a Sao Tomé e Principe e poi, dal 2009 al 2011, a Cuba. Quell’anno Benedetto XVI, e il suo Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, lo chiamano a Roma come Sostituto, un ruolo che conserva fino al 2018, quando Francesco lo nomina prefetto della congregazione dei Santi. Da braccio destro del Segretario di Stato assiste, in ruolo di protagonista, alla conclusione del pontificato di Bendetto XVI (dispone la nascita di una commissione di indagine sui documenti vaticani rubati e passati alla stampa, Vatileaks), all’elezione di Jorge Mario Bergoglio, ai primi anni del suo Pontificato (il secondo scandalo Vatileaks lo vede di nuovo protagonista nella risposta della Santa Sede). Intrattiene cruciali rapporti con la politica italiana, gira il mondo per le beatificazioni e le canonizzazioni. Rimane molto influente, al punto da guadagnare, in una Curia sempre più internazionale, il soprannome di “cardinale italiano”, quasi fosse quello preminente. Nel 2018 era stato lo stesso Francesco che lo crea cardinale: ora gli ha tolto i diritti che alla berretta porpora sono legati.

La Santa Sede non dice altro. Il nome di Becciu – non indagato – era emerso attorno alla compravendita dell’immobile di Sloane Avenue 60, a Londra, all’origine di una indagine vaticana tuttora in corso: il suo acquisto, con i fondi dell’Obolo di San Pietro, è stato deciso dalla Segreteria di Stato all’epoca in cui Becciu era Sostituto, mentre il suo successore, Edgar Pena Parra, ha tentato di finalizzare l’acquisto coinvolgendo lo Ior. Un affare “opaco” (copyright del Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin) che ha fatto emergere casi di “corruzione” (parola del Papa sul volo di ritorno da Giappone e Thailandia). L’ex segretario particolare del porporato, monsignor Mauro Carlino, è tra gli officiali vaticani dapprima sospesi, è poi fuoriuscito dal ruolo diplomatico ed è infine rientrato in diocesi (non figura più nell’annuario pontificio). Voci, supposizioni. Il vero motivo per cui Becciu è stato sanzionato rimane riservato. Il Vaticano per ora non fornisce spiegazioni. L’unica cosa certa è che la caduta di uno degli uomini più potenti della Curia romana è un vero e proprio terremoto. E che all’origine, agli occhi del Papa della misericordia, ci deve essere una ragione di gravità estrema. askanews

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