L’israeliana Noa in visita per la pace a Tarsia in Calabria

L’artista nel campo dove transitarono 4.000 ebrei video

Noa

I ricordi dell’Olocausto e l’impegno per la pace fra israeliani e palestinesi si fondono nell’opera di Noa; la star israeliana è tornata in Calabria per visitare Tàrsia, campo di internamento dove transitarono circa quattromila ebrei italiani. Visita al museo internazionale della Memoria Ferramonti della cittadina, con il sindaco Roberto Ameruso, in attesa del concerto serale a Cosenza. Tarsia, il più grande dei campi creati in Italia dal fascismo dopo l’entrata in guerra, liberato dagli inglesi nel 1943; luogo simbolico per Noa: “Per me è un simbolo, simbolo della possibilità di cambiare la tragedia del passato e la speranza del futuro. E’ una cosa bellissima, io sento grande ottimismo. Io amo molto questa sciarpa bellissima e grande, creata da tutte donne; è molto simile a una sciarpa che noi abbiamo in Israele creata dalle donne israeliane e palestinesi, è molto simile esattamente”.

Quasi cinquanta metri di mattonelle all’uncinetto, la Sciarpa della Pace è stata realizzata dall’associazione Nonni di Calabria che l’hanno dedicata al giorno della Memoria della Shoah. Noa ama l’Italia, tornerà a fine maggio in concerto a Verona, e la sua musica vuole essere il veicolo per il rispetto e l’amore fra le persone e fra i popoli:
“Anche in questo mondo dove tutto è basso, io lavoro di più per fare la musica più alta che posso, una preghiera per il dio della musica; sono umile servitore della musica. In face of the music, in presenza della musica e dell’arte noi ci sentiamo piccoli ed è un posto fantastico per fare la pace. E la Calabria… Bella parte d’Italia, la gente, quando viaggiamo fra il mare, le montagne, la primavera, che gioia essere qui.”[irp]