Liste d’attesa e costi alti: il 41,7% famiglie rinuncia a curarsi

Liste d’attesa e costi alti: il 41,7% famiglie rinuncia a curarsi
21 ottobre 2015

A causa delle lunghe liste di attesa nella sanita’ pubblica e dei costi proibitivi della sanita’ privata, nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria. E’ quanto emerge dall’indagine “Bilancio di sostenibilita’ del welfare italiano” del Censis realizzata per il Forum Ania-Consumatori. I dati dicono che ogni italiano paga “di tasca propria” oltre 500 euro ogni anno per le spese di natura sanitaria, pari a oltre il 18% della propria spesa sanitaria totale. Cifre ben diverse rispetto alla percentuale della spesa individuale dei francesi che si attesta al 7% e degli inglesi al 9%.

Nel nostro Paese rilevante anche il problema dell’evasione fiscale. Secondo la fotografia del Censis, nell’ultimo anno, “al 32,6% degli italiani e’ capitato, direttamente o a un membro della famiglia, di pagare prestazioni sanitarie o di welfare in nero”, percentuale che tocca il 41% nel Meridione. Più precisamente, “oltre il 21% ha pagato senza fattura o ricevuta visite medico specialistiche, il 14,4% visite odontoiatriche, il 2,4% ripetizioni di matematica e di lingue e l’1,9% prestazioni infermieristiche”. Sul piatto anche la questione della non autosufficienza e delle malattie croniche in netta crescita con l’avanzare dell’età della popolazione. Secondo i dati, in Italia sono 3 milioni i cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza, oltre 1,3 milioni le “badanti”, con una spesa per le famiglie di circa 10 miliardi l’anno.

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