‘Noi con l’Italia’, nasce la quarta gamba. Quagliariello e Parisi non sono della partita

19 dicembre 2017

Si chiama ‘Noi con l’Italia’ il nuovo soggetto politico centrista che alle prossime elezioni politiche sarà alleato con Fi, Lega e Fdi nella coalizione del centrodestra. Una striscia tricolore su sfondo blu e il nome scritto in bianco, il simbolo presentato questa mattina all’hotel Minerva. Definito anche l’organigramma: Raffaele Fitto sarà presidente, Saverio Romano vice e Maurizio Lupi coordinatore. La lista mette insieme soprattutto ex Pdl che in questi anni avevano detto addio a Silvio Berlusconi appoggiando il governo Renzi: due ex componenti di quell’esecutivo Enrico Costa e Maurizio Lupi, quest’ultimo fino a qualche giorno fa coordinatore del partito di Angelino Alfano, Alternativa popolare. C’è l’ex leghista Flavio Tosi che per buona parte della legislatura ha garantito appoggio al governo di centrosinistra. C’è il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, anche lui ex del governo Renzi. Spicca invece l’assenza di Gaetano Quagliariello in rappresentanza di “Idea”. In sostanza, tornano tutti alle origini, nel centrodestra. “Grazie a noi il centrodestra può raggiungere quel 40% necessario a governare”, ha detto Fitto. “Questo soggetto – ha detto  invece Costa – è teso a far dialogare le forze liberali, popolari, civiche e autonomiste. Non nasce in laboratorio ma chiede alla gente la forza decisiva perché il centrodestra non solo si affermi ma abbia la maggioranza parlamentare. Ci chiamano quarta gamba perché la coalizione ha bisogno di equilibrio e stabilità. Non ci sentirete mai in polemica con il centrodestra perché alla politica dei veti contrapponiamo quella dei voti. Il percorso è aperto e si rivolge ai cittadini di centro destra che non si sentono rappresentati dagli estremismi”.

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Come detto, Quagliariello non è della partita in quanto rifiuta l’idea di far nascere su due piedi una nuova forza politica anziché limitarsi alla confederazione elettorale. “Come è noto – ha argomentato la scelta Quagliariello – ‘Idea’ era disponibile a un accordo tra tutte le realtà che si proponevano di allargare i confini del centrodestra, se si fosse trattato di un accordo federativo tra diversi e non della creazione di un nuovo partito. Un rapporto, quindi, che non avrebbe dovuto tacere le differenze di percorso e di impostazione tra queste realtà, ma che pazientemente provasse a riassorbirle in un cammino comune”. In altri termini, per l’ex ministro, in particolare per chi proviene dal “fallimento del Nuovo Centrodestra, questo avrebbe dovuto essere un percorso obbligato”. Né è possibile  – ha aggiunto – pensare di superare nel volgere di una notte le differenze che vi sono state negli ultimi due anni sul referendum costituzionale, sulle unioni civili, sulla politica economica dei governi a guida Pd”. Anche Stefano Parisi non ha condiviso il progetto politico. “Non abbiamo aderito alla cosiddetta ‘quarta gamba’ del centrodestra perche’ l’Italia ha bisogno di un’offerta politica chiara e di qualità – ha detto il leader di Energie per l’Italia -. Le prossime elezioni rischiano di consegnare al Paese un parlamento incapace di esprimere una maggioranza di governo. Il centrodestra ha oggi una responsabilita’ enorme. Puo’ essere vincente se esce dalle deboli e ambigue logiche che ne hanno segnato la presenza politica negli ultimi cinque anni. Non servono cartelli elettorali di palazzo composti da chi ha governato fino a oggi con la sinistra”.

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