All’Italia “mancano almeno 300mila dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e non abbiamo ricevuto” ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri, aggiornando la situazione della campagna vaccinale in Italia dopo gli ultimi ritardi comunicati anche da Moderna: “Pochi minuti fa anche Moderna ci ha avvisato che nella settimana dell’8 febbraio delle previste 166mila dosi di vaccino destinate all’Italia ne consegnerà 132mila, il 20% in meno. Dopo Pfizer e AstraZeneca, anche Moderna. Il nostro stupore, preoccupazione e sconforto aumentano. Purtroppo ormai quasi ogni giorno le previsioni su andamento e durata della campagna di vaccinazione nel nostro Paese subiscono una rettifica”.
Arcuri ha evidenziato che saranno messe in campo tutte le azioni possibili affinché le consegne previste vengano rispettate: “I vaccini non sono un prodotto di largo consumo per cui si può rimandare la fruizione, è l’unico antidoto per uscire da una notte che dura un anno e tale va considerato per chi lo produce, lo acquista e lo somministra”. L’obiettivo, ha detto il commissario, è rendere anche l’Italia dotata di un livello accettabile di produzione autoctona di vaccini e farmaci anti Covid. Pronti a sostenere altri sforzi, ha assicurato, oltre a ReiThera. E sulle polemiche politiche, in particolare dopo le parole di Matteo Salvini che ha annunciato la preparazione di un esposto in Procura su Arcuri: “Sarebbe stato meglio dire che i ritardi dipendono da noi come qualcuno per fare propaganda non apprezzabile non perde l’occasione di insinuare. Non si può scherzare né voltarsi dall’altra parte quando si parla di salute. Non si deve fare propaganda, reclami, annunci e promesse: si devono consegnare i vaccini che i contratti impongono vengano consegnati”.
Arcuri ha anche aggiornato le cifre sulle vaccinazioni a questa mattina. Le somministrazioni in Italia sono state 1.713.362 e 392.504 italiani hanno già ricevuto la seconda dose, spiega il commissario per l’emergenza Covid-19, dei 2.319.135 dosi di vaccino consegnate alle nostre Regioni, è stato somministrato circa il 73% di quanto a disposizione”. Tradotto: “Più di questo non possono fare, se non mettendo a rischio la precauzionale dotazione di un magazzino necessario a somministrare le seconde dosi che è necessario che preservino. Più di questo la nostra macchina, con questa dotazione, questi ritardi e inadempimenti non può fare”.