L’Italia perde l’ultima A, anche Dbrs declassa rating debito. Ora preoccupa mossa Bce

L’Italia perde l’ultima A, anche Dbrs declassa rating debito. Ora preoccupa mossa Bce
14 gennaio 2017

L’Italia ha perso la sua ultima A. L’agenzia canadese Dbrs, che si occupa di classificazione internazionale, ha infatti deciso il downgrade del nostro debito a BBB con “trend” stabile. La notizia sembrerebbe irrilevante. Ma così non è, in quanto segna il definitivo ingresso del nostro Paese in “seconda divisione”. L’agenzia – che ha sede a Toronto, in Canada, e uffici a New York, Chicago e Londra – ha rivisto il suo giudizio considerando “una combinazione di fattori inclusa l’incertezza rispetto alla abilità politica di sostenere gli sforzi per riforme strutturali e la continua debolezza del sistema bancario, in un periodo di fragilità della crescita”.

RIFORME In pratica, l’agenzia ritiene che, in seguito al referendum bocciato sulle modifiche costituzionali che avrebbe potuto fornire una maggiore stabilità di governo e la successiva dimissioni del primo ministro Renzi, “il nuovo governo ad interim può avere meno spazio per passare ulteriori misure, limitando così il rialzo delle prospettive economiche”, si legge nel documento che motiva la decisione. Dbrs era l’ultima a mantenere il rating dell’Italia in area A. Fino ad oggi infatti il giudizio era A (low, basso) con trend “stabile”. Prima della Dbrs, la retrocessione era già stata sancita da Standard & Poor’s (BBB-), Moody’s (BAA2) e Fitch (BBB+).

BCE La preoccupazione, però, è per gli effetti che avrà sul modo in cui la Bce calcola la rischiosità degli asset che le banche italiane danno in garanzia all’istituto di Francoforte in cambio dei prestiti. La Bce, infatti, calcola la rischiosità in base al rating più alto assegnato dalle 4 principale agenzie e dunque, nel nostro caso, faceva riferimento l’ultima A assegnata da Dbrs. La bocciatura, scrive il Sole 24 Ore, “aumenterà la trattenuta che la Bce chiederà sui titoli di Stato italiani dati in pegno dalle banche quando chiedono liquidità”. In particolare, secondo uno studio di Rabobank citato dal quotidiano, il downgrade dovrebbe aumentare le garanzie necessarie per sostenere ii prestiti ottenuti da Francoforte di circa 10 miliardi. Tuttavia, fonti del ministero dell’Economia assicurano: “Il downgrade non avrà impatti rilevanti sulla spesa per interessi sul debito pubblico. Potrebbero esserci degli effetti sui titoli più a breve ma questo si potrà dire soltanto nei prossimi mesi”.

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