Tappa insidiosa la Festa dell’Unita’ del Mezzogiorno di Palermo per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Scoppia la ‘lite’, ieri in tarda serata, tra la Cgil e il ministro del Lavoro. “Il governo e’ oggi il soggetto piu’ estremista. Assistiamo – si scalda Emilio Miceli, segretario generale della Filctem, nel corso del dibattito – a una campagna denigratoria contro il lavoratore. Sono state compiute scelte sbagliate nel momento peggiore: si sono tagliati gli ammortizzatori sociali, la cassa integrazione in deroga. E piu’ che per l’articolo 18, siamo preoccupati per i licenziamenti collettivi, questione riacciuffata in extremis dal governo nel testo, in una sorta di rancorosa reazione al mondo del lavoro”.
“Quale governo estremista… La verita’ – replica dal palco Poletti – e’ che nel 2014 su cento avviamenti al lavoro 85 erano co.co.co, co.co.pro, contratti a chiamata. Noi diciamo basta a questi schifi qui, che non sono esattamente una cosa di sinistra. Noi a quell’85 dobbiamo una risposta. E’ stata usata la spesa pubblica per comprare consenso e tessere: non e’ piu’ il tempo. E per quanto ci riguarda ci faremo giudicare sui risultati”.