La nazionale azzurra, guidata da Roberto Mancini, vince i campionati europei e gli italiani, da Nord a Sud, si riversano gioiosi nelle vie e nelle piazze della nostra bella Italia, sventolando la bandiera tricolore. Un tripudio finalmente ci unisce dopo un anno e mezzo di isolamento dovuto alla pandemia che ha cambiato il nostro modo di vivere e che sembra non volerci più abbandonare. Il virus, che ha allontanato gli esseri umani con una tale prorompenza sotto il cielo italiano, sembrava non essere mai esistito. Abbracci, forse troppi, e voglia di tornare a festeggiare senza paura sono stati lo spettacolo a cui abbiamo assistito. Ma a dividere l’Italia e gli italiani sono stati soprattutto alcuni politici, che vorrebbero dividere il nostro Paese in due: da un lato il Nord ricco e opulento e, dall’altro, il Sud ai margini, immiserito.
La Nazionale di Mancini ha dimostrato che l’Italia è una sola e che non è divisa in due o tre parti, ma che essa è unita territorialmente e negli intenti. Il calcio unisce tutti in un solo grido: “Viva l’Italia”. Speriamo che questa vittoria, relativa agli europei calcistici, possa davvero rappresentare non solo un riscatto sportivo, ma anche la volontà di unire il nostro Paese socialmente ed economicamente. Calciatori del Sud e calciatori del Nord si sono battuti con grande impegno ed hanno portato il nostro Paese, calcisticamente parlando, ai vertici dell’Europa. Probabilmente bisognerebbe prendere esempio da loro. Soprattutto alcuni politici del Nord Italia dovrebbero farlo, perché discriminano il Sud Italia e i meridionali, senza rendersi conto che solo donne e uomini italiani uniti, dal Nord al Sud Italia, potranno vincere la sfida connessa all’emancipazione socio-economica e politica dell’intera nazione italiana.