Lo staff di Salvini: chi sono e che fanno i fedelissimi di Matteo

E’ uno staff giovane quello costruito pezzo dopo pezzo, in un anno di leadership della Lega Nord, dal segretario federale Matteo Salvini. Che ha rafforzato la sua leadership interna nominando come stretti collaboratori fedelissimi provenienti dalle fila dei giovani padani e promosso la propria immagine sul web e sui social network col fondamentale contributo di militanti esperti del settore. Tutti cooptati in una sorta di gruppo che qualcuno all’interno definisce “liquido”, cioè non rigidamente strutturato, e che viene rafforzato man mano che se ne presenta l’esigenza e si definiscono gli obiettivi. Il candidato alla guida del centrodestra italiano si è circondato di profili in gran parte under 40, ma di esperienza: accanto a Salvini, da sempre, lavora la segretaria storica Elena Paglialonga, che gestisce l’affollatissima agenda del leader leghista. A Bruxelles il compito di coordinare gli appuntamenti di Salvini, che è anche europarlamentare, spetta ad Andrea Crippa, 28 anni, suo assistente a Bruxelles, con ha svolto anche un ruolo di raccordo con gli alleati francesi del Front national nella recente trasferta al congresso con Marine Le Pen a Lione.

Nello staff “esteri” anche il 27enne Lorenzo Bernasconi. Sempre sul versante internazionale, per i rapporti con i partiti esteri, c’è Claudio D’Amico, 49 anni, già parlamentare della Lega nord e membro dell’Osce per la Lega nord nella scorsa legislatura. In via Bellerio il capo della segreteria è Eugenio Zoffili, 35 anni, tesserato dall’età di 14, ex segretario nazionale lombardo del Movimento giovani padani, nominato all’ultima riunione del Consiglio federale della scorsa settimana. Zoffili, consigliere comunale già a 19 anni, è l’ideatore della “scopa”, simbolo della richiesta pulizia all’interno del Movimento, alla manifestazione di Bergamo del 2012 che sancì il declino di Bossi. Nella sede della Lega anche Alessandro Panza, 32 anni, segretario organizzativo.

Portavoce di Salvini è Gianluca Savoini, ex collaboratore di Roberto Maroni quando ricopriva il ruolo di ministro del Welfare. Giornalista professionista, ex direttore della struttura stampa del Consiglio regionale lombardo, Savoini è stato scelto in questo ruolo chiave per la sua esperienza politica dovuta alla sua lunga militanza leghista e alla capacità di curare i delicati rapporti con i giornalisti, soprattutto della carta stampata. Savoini, presidente della associazione culturale “Lombardia-Russia”, è anche “l’ideologo” e il tessitore della svolta pro-Putin della Lega in politica estera, a cui Salvini si ispira come “unico leader che fa l’interesse del proprio popolo”. A Roma, a tenere i rapporti con le tv, dalle quali Salvini è richiestissimo, c’è Iva Garibaldi, ex giornalista della Padania. A Milano c’è Alessandro Morelli, 37 anni, giornalista professionista. Il leader della Lega lo ha scelto come suo successore alla guida di Radio Padania. Due anni prima, nel 2012, Morelli prese il suo posto in Consiglio comunale come capogruppo del Carroccio.

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