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Lombardia, primo sì a legge su incandidabilità e incompatibilità. Contrario il M5S

La Commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Lombardia, presieduta da Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare), ha approvato a larga maggioranza nel pomeriggio il progetto di legge relativo alla disciplina delle cause di ineleggibilità e incompatibilità con la carica di presidente della Regione, consigliere regionale, assessore regionale e sottosegretario regionale. Anche il Partito democratico e il Patto civico hanno espresso voto favorevole anche se si riservano di presentare alcuni emendamenti ad hoc in occasione della votazione finale in Aula calendarizzata per martedì prossimo 22 novembre. Voto contrario invece da parte del Movimento Cinque Stelle.

“Questo provvedimento è frutto di un lavoro condiviso tra i gruppi consiliari – ha commentato il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella -. Si mette ordine alla normativa e si definiscono alcuni punti fino ad oggi controversi. Penso ad esempio al limite tassativo dei due mandati per il presidente di Regione Lombardia, evitando così il ripetersi di ‘regni’ ventennali come nel caso di Formigoni e favorendo un ricambio che è sempre auspicabile. Rimangono aperte alcune questioni – ha aggiunto – prima tra tutte la questione delle incompatibilità con la carica di consigliere regionale per professionisti che ricoprono incarichi in enti regionali. Noi abbiamo espresso perplessità su questo punto che solleveremo nuovamente in Aula”. “Grazie a un lavoro unitario improntato al senso istituzionale, si è prodotta una legge equilibrata, non troppo rigida, ma nemmeno lassista – ha dichiarato il consigliere regionale del Patto civico Roberto Bruni -. Si tratta di un risultato complessivamente apprezzabile anche se permangono alcuni punti critici, non dirimenti ma certamente migliorabili, sui quali ci riserviamo di presentare emendamenti nel passaggio in Aula”.

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redazione