Il governo di Londra e l’Unione europea hanno confermato che i negoziati sull’uscita della Gran Bretagna dalla Ue cominceranno lunedì prossimo 19 giugno. Il governo di Londra e l’Unione europea hanno confermato che i negoziati sull’uscita della Gran Bretagna dalla Ue cominceranno lunedì prossimo 19 giugno. Lo si legge in un comunicato del ministero britannico per la Brexit. “Il primo round di colloqui relativi all’uscita del Regno unito dall’Unione europea comincerà lunedì 19 giugno” si legge nel comunicato. Il programma del governo della premier Theresa May sarà presentato il 21 giugno, nel discorso programmatico che verrà pronunciato a Westminster dalla regina Elsabetta II. I conservatori della premier hanno detto oggi di aver raggiunto “un accordo ampio” con gli unionisti nordirlandesi per il sostegno al programma del governo May, che con le elezioni di giovedì scorso ha perso la maggioranza dei seggi in parlamento.
E mentre continuano i negoziati con gli unionisti nordirlandesi del Dup (interrotti a causa dell’incendio di North Kensington) il premier britannico cerca di placare gli animi di quanti (e sono tanti) temono che un governo a Londra con gli unionisti possa non essere imparziale e mettere in pericolo gli accordi di pace. La May ha detto che il suo governo sarà “assolutamente” leale per quanto riguarda gli impegni già assunti rispetto all’Irlanda del Nord e ha invitato oggi a Downing Street i responsabili dei cinque principali partiti nordirlandesi. i leader di DUP, Sinn Féin, UUP, Alliance e SDLP avranno incontri separati con la May. Oltre alla questione nordirlandese altri temi rendono particolarmente complesso il negoziato tra la May e gli unionisti del Dup. Un primo incontro, tenutosi due giorni tra la May e Arlene Foster, leader del Dup, si era concluso senza portare a un accordo. La May aveva tuttavia definito “produttivi” i discorsi avviati mentre la Foster aveva espresso l’auspicio di arrivare a un accordo “al più presto””. A fare problema in campo conservatore sono le posizioni degli unionisti su alcuni temi come i matrimoni omosessuali e l’aborto, a cui il Dup è fermamente contrario. Altro tema complesso è proprio la Brexit. Sinora la May si è schierata a favore di un’uscita “dura” dalla Ue, con in sostanza la fuoriscita della Gran Bretagna dal mercato unico europeo e il ripristino del controllo delle frontiere. Sul fronte opposto la Foster, favorevole a una Brexit “dolce” per evitare il ripristino del controllo alle frontiere tra Irlanda del Nord Repubblica d’Irlanda.