di Maurizio Balistreri
Il decreto ministeriale sulle prestazioni sanitarie appropriate rappresenta “un punto di caduto ragionevole, possiamo perfezionarlo, sono prontissima”. Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel corso di un’audizione alla commissione Igiene e sanità del Senato. “Voglio spezzare una lancia anche per le Regioni, ogni tanto se le meritano anche loro – ha detto Lorenzin con un sorriso – sono state aperte a accogliere tutti i suggerimenti che possono venire nella conferenza”, ha proseguito il ministro, che ha garantito che il “punto di caduta” sarà “condiviso da tutti, insieme agli stakeholder che sono i medici”.
Lorenzin ha fatto diversi esempi, tra i quali quello delle risonanze magnetiche: “Oggi – ha detto – si fanno 220mila risonanze magnetiche inappropriate fatte prima di aver espletato altri strumenti diagnostici più appropriati”, una realtà che costa “40 milioni di euro”. Ma, ha precisato il ministro, “il medico che fa prescrizione inappropriata e si inserisce in una normale attività professionale, non verrà mai chiamato, mai, sanzionato, qui stiamo parlando in modo chiaro di comportamenti abnormi e reiterati, comportamenti che sono già stati perseguiti con altri strumenti”. In altre parole, “se uno è un avvocato sa che perché un medico possa essere sanzionato deve aver commesso un crimine, un abuso talmente grave dove già oggi intervengono i Nas o la Guardia di finanza: quindi lo scopo del provvedimento non è punitivo, non è andare a caccia del medico, ma cominciare a indicare una rotta dal punto di vista della appropriatezza, dando strumenti in questa direzione”. Mentre, ha precisato il ministro che “Ppr i cittadini non cambia nulla, nulla, le circa 200 prestazioni potranno essere sempre e comunque erogate, quello che cambia è il rapporto col medico, che avrà uno strumento in più per erogarle”.