Luca Parmitano: lo Spazio non è un ambiente solo per gli uomini

20 luglio 2020

“Un momento importante della missione Beyond, per vari motivi, è che sotto il comando della Spedizione 61, abbiamo avuto la prima missione extraveicolare tutta al femminile, con le mie colleghe Christina Koch e Jessica Meir. Un momento importante che deve spingerci ad aprire gli occhi e a porci la domanda: ‘Perché ci sono voluti 50 anni di volo spaziale per avere una missione extraveicolare tutta al femminile’?

Io penso che la risposta sia semplicemente: dobbiamo avere uno sprone, partendo dagli Stati membri dell’Europa, con un fuoco che attraversa tutto il mondo, per far sì che lo Spazio diventi una destinazione desiderata dalle nostre figlie, dalle nostre studentesse, dalle nostre scienziate”. Lo ha detto l’astronauta dell’Esa e colonnello pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare, Luca Parmitano, primo comandante italiano della Stazione spaziale internazionale, in collegamento audio-video da Houston (Usa) con la sede dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) a Roma, per tracciare un bilancio della missione “Beyond” dell’Esa, a un anno esatto dal lancio.

“Lo Spazio – ha precisato Parmitano – è un luogo di lavoro assolutamente aperto anche a loro e non deve essere visto in nessun modo come differente da qualsiasi ambiente lavorativo o destinato a un pubblico maschile. Quindi, credo che il contributo più importante di quella attività extraveicolare, dal punto di vista della comunicazione, sia rispondere alla domanda ‘perché c’è voluto così tanto tempo’”.

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