L’Europa dice sì: Italia garanzia per sostegno liquidità banche

L’Europa dice sì: Italia garanzia per sostegno liquidità banche
30 giugno 2016

L’ok di Bruxelles all’Italia per introdurre la garanzia statale per le banche della penisola fino alla fine dell’anno riguarda una misura precauzionale per sostenere la liquidità degli istituti di credito. Si tratta di uno schema in vigore anche il altri paesi partner dell’Ue e dall’esplosione della crisi finanziaria per il crac Lehman Brothers Bruxelles ha approvato numerosi programmi di supporto per il sistema finanziario. Attualmente sono in vigore schemi di garanzia statale per le banche autorizzati dalla Ue in Grecia, Cipro, Polonia e Portogallo. Per quanto riguarda la garanzia statale solo nel 2009 la Commissione autorizzò molti paesi Ue per un totale di quasi 4mila miliardi di euro, oltre 800 miliardi l’anno successivo e circa 340 miliardi nel 2011. Ma le garanzie effettivamente utilizzate sono state meno dello 0,1% dell’ammontare autorizzato.

Accanto alle garanzie statali l’Ue negli stessi anni approvò ricapitalizzazioni con denaro pubblico per oltre 800 miliardi di euro ed i paesi più generosi con le banche sono stati Germania, Gran Bretagna, Spagna e Irlanda. Dalla stessa Commissione europea è stato indicato che l’Italia ha notificato la misura della garanzia statale, che può essere attivata per fronteggiare eventuali turbolenze di mercato, per ragioni precauzionali e che “non c’e’ l’aspettativa che emerga la necessita’ di usarlo”. La garanzia statale per le banche significa che lo Stato potrà garantire le passività degli istituti e le relative obbligazioni al fine di scongiurare eventuali difficoltà nel founding delle banche. Anche dopo l’esplosione della crisi del debito sovrano, a fine del 2011 i capi di Stato e di governo vararono un pacchetto di misure per sostenere le aziende di credito europee a causa della crisi dello spread. L’Italia come gli altri paesi venne autorizzata a concedere la garanzia statale.

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