Matteo Renzi nella diretta #Matteorisponde su twitter e Facebook da Palazzo Chigi ha dichiarato che “È difficile alzare le pensioni minime, in questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio e alle famiglie con reddito di 1500 euro al mese. Allo studio c’è allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo”. Il premier ha anche parlato di imposte dicendo che: “Abbiamo eliminato tante tasse: tutte le volte c’è la classifica della tassa più odiosa: dicevano Irap costo lavoro e l’abbiam tolto, poi Imu prima casa. Son tutte odiose le tasse secondo molti, ovviamente servono purché siano a un livello accettabile e decente”. Poi il nodo Rai: “Il canone Rai lo abbiamo abbassato da 130,50 a 100 euro. L’obiettivo è continuare ad abbassarlo. Sono convinto che si possa fare abbastanza agevolmente. Un canale Rai solo in lingua inglese con i sottotitoli? È un progetto sul quale la Rai potrà lavorare, girerò la richiesta ai vertici dell’azienda. Rai e governo – ha detto ancora il premier – hanno lanciato un progetto di consultazione sul contratto di servizio per andare a decidere insieme. Non ci interessa chi conduce il talk show ma i contenuti”. Nel corso della diretta alla domanda “perché sono stati sprecati 300 milioni di soldi nostri non accorpando il referendum del 17 aprile alle elezioni amministrative”, il presidente del Consiglio ha risposto con velata ironia dichiarando: “Lo prevede la Legge italiana, non io. Ma se vuole può fare la domanda a chi ha promosso il referendum”.
Renzi ha rilasciato anche dichiarazioni riguardo la magistratura: “Si bloccano le opere pubbliche e i ladri rimangono fuori…Servono sentenze! se ne accorgeranno anche i giornalisti che oggi titolano “Renzi attacca i magistrati”. Non accuso i magistrati, accuso un sistema che non funziona, voglio mettere in galera i ladri, per questo incalzo i magistrati perché siano veloci”. Dura, la replica del presidente della sezione della Basilicata dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Salvatore Colella: “Le dichiarazioni di Renzi sono inopportune nei tempi ed inconsistenti nei fatti. Inopportune perché arrivano in un momento molto delicato dell’inchiesta, con un intervento a gamba tesa e le sue insinuazioni sono quantomeno viziate da un interesse di parte, inconsistenti perché smentite, solo poche ore dopo, da un pesante verdetto di condanna contro i vertici della Total nel processo Totalgate. Se è vero che in un paese civile, come dice il Presidente Renzi, i processi arrivano a sentenza, e noi abbiamo dimostrato di saperlo fare – ha continuato l’Anm lucana – è anche vero che in un Paese civile il governo rispetta i lavoro dei magistrati, sempre, anche quando toccano la propria parte politica. Ci saremmo aspettati la stessa intransigenza e fermezza di condanna annunciata dal Presidente in occasione di altre inchieste di rilievo nazionale”.