Un nuovo vertice sulla questione delle Autonomie in programma lunedì, la stretta sulla nomina del nuovo ministro degli Affari europei. Sono questi due dei punti che il premier Giuseppe Conte ha segnato nella sua agenda per la prossima settimana. Nel vertice sarà ripresa la discussione sulle autonomie regionali chieste da Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Il precedente incontro, che si è tenuto mercoledì sera a Palazzo Chigi, era terminato senza una conclusione del lavoro sul dossier, su cui la Lega sta diventando sempre più impaziente. Intanto Salvini vuole stringere anche sulla nomina del nuovo ministro per gli Affari europei, poltrona rimasta vacante dopo le dimissioni di Paolo Savona nel marzo scorso.
Il leader della Lega ha avanzato con Conte e Luigi Di Maio il nome dell’economista e senatore Alberto Bagnai e proprio il “modello Savona”, spiegano fonti dell’esecutivo, fa sì che possano essere superate le perplessità sul presidente della Commissione Finanze di Palazzo Madama. Se infatti suscitano qualche dubbio le posizioni euroscettiche di Bagnai, si fa notare che “se andava bene Savona va bene anche Bagnai”. Lo stesso ex ministro e attuale presidente della Consob, infatti, era noto per le sue critiche alle istituzioni di Bruxelles e se le sue posizioni gli avevano sbarrato la strada per il Ministero dell’Economia, non gli avevano impedito di essere nominato alla guida degli Affari Ue.
Sul tema, da parte M5s, ormai da settimane, la linea è, in sostanza, che Bagnai può anche passare, ma la nomina non deve essere la scusa per parlare di un rimpasto. Salvini vuol chiudere entro tempi brevi e anche per Conte “i tempi sono maturi” per una soluzione, forse già nella prossima settimana, anche se al momento nessuna comunicazione è stata inviata dal governo al Quirinale. Intanto però, anche se nessuno parla di candidati ufficiali, nel governo si inizia ad affrontare la questione del Commissario Ue che spetterà all’Italia. Conte è tornato da Bruxelles con una “assicurazione” sulla delega alla Concorrenza, probabilmente la più rilevante sul fronte economico. Salvini punta a un leghista, Conte e il M5s a figure di profilo elevato e meno “targato” politicamente. Per scegliere il membro italiano c’è ancora tempo, ma le manovre sono in corso.
“Molti – ha detto oggi Luigi Di Maio – dicono che sia un Commissario che vale più di qualunque altro ruolo nella Commissione europea. Io dico: varrà non solo se manderemo un italiano, perché di italiani ce ne sono tanti a Bruxelles, ma un amico dell’Italia che non è la stessa cosa”. Salvini, che nelle scorse settimane non ha mai né smentito né confermato la possibile candidatura di Giancarlo Giorgetti, tiene le carte coperte. “Sui commissari – si è limitato a dire oggi – abbiamo letto alcune ipotesi di nomi, ma la partita si giocherà durante l’estate. Vediamo se cambiano le regole, a me interessa che cambino le regole”.