Una settimana ancora e poi, salvo clamorose sorprese, il Rosatellum bis diventerà la legge elettorale con cui gli italiani voteranno alle politiche della prossima primavera: come alla Camera, anche in aula al Senato il governo è fortemente intenzionato a porre la questione di fiducia, quindi l’esito dentro a Palazzo Madama è praticamente segnato. Più movimentato invece il clima fuori dal palazzo, dove già martedì pomeriggio è convocata una manifestazione di protesta di fronte al Senato, in Corsia Agonale, una viuzza di 50 metri che collega piazza Madama a piazza Navona. Ad annunciarla oggi il Coordinamento per la democrazia costituzionale (ex Comitato per il No e contro l’Italicum) dopo essere stato ricevuto, insieme al direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, dal presidente del Senato, Pietro Grasso. Alla seconda carica dello Stato sono state consegnate le 160 mila firme raccolte per la petizione in favore di una legge elettorale che “restituisca ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari”. Il coordinamento, di cui fa parte anche l’avvocato Felice Besostri, uno dei promotori dei ricorsi contro il Porcellum e l’Italicum, spiega che “la manifestazione è aperta a tutti, cittadini, partiti, associazioni e sono stati invitati ad intervenire esponenti politici e di associazioni”. I 5 stelle raccolgono subito l’invito: “Io andrò”, dice il senatore pentastellato Vito Crimi. Dopo il presidio di due giorni a piazza Montecitorio mentre in aula alla Camera si votava la fiducia al Rosatellum, M5s ha dato appuntamento ufficiale ai suoi sostenitori e attivisti mercoledì alle 14.30 con lo slogan “tagliatevi i vitalizi, non la democrazia”: “Pacificamente e civilmente – precisa il blog di Beppe Grillo – ma senza sconti, tutti con una benda bianca con cui ci copriremo gli occhi per denunciare che con questa legge elettorale è come se votassimo alla cieca, perché non sai a chi stai dando il tuo voto, pensi di votare una lista ma rischi che il tuo voto vada ad un`altra, voti un candidato ma il tuo voto potrebbe farne eleggere un altro”.[irp]
Atteso anche stavolta il comico genovese che nella settimana di approvazione del Rosatellum alla Camera era giunto a Roma con la promessa, poi infranta, di farsi vedere in piazza. Sicura la presenza degli altri big: il candidato premier Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico. Oggi intanto sono stati presentati in Commissione 181 emendamenti. Le votazioni inizieranno alle 16 di lunedì ma è molto probabile che non ci sia il tempo di votare il mandato al relatore visto che il testo è atteso in aula già martedì mattina alle 11. La maggior parte delle proposte di modifica, 69, arriva da M5s e ricalca quanto già chiesto alla Camera: “Voto di preferenza, voto disgiunto, scorporo, divieto di pluricandidature”, sintetizza Crimi. “E ovviamente – aggiunge – soppressione della cosiddetta norma salva-Verdini che consente di candidarsi nella circoscrizione estero anche se residenti in Italia”. Una proposta di modifica presentata anche dal senatore del Pd Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione Asia-Africa-Oceania-Antartide: “La Circoscrizione estero deve mantenere il suo principio fondamentale e cioè la residenza all’estero per potere essere candidati. La norma approvata alla Camera contraddice le ragioni storiche, morali, economiche e culturali che hanno portato all’introduzione della circoscrizione estero”, osserva Giacobbe. Crimi spiega che M5s presenterà in aula anche emendamenti che riguardano norme sulle minoranze linguistiche, materia su cui al Senato è possibile chiedere il voto segreto. Un rischio che il fronte che sostiene la legge – Pd, Lega, Ap e Fi – non ha voluto correre alla Camera chiedendo al governo di porre la questione di fiducia e tantomeno intende correre a Palazzo Madama dove i numeri per l’esecutivo sono più risicati. Una ragione in più per procedere con il voto di fiducia anche in seconda lettura.[irp]